L’ORIZZONTE DELLA NOTTE

Non so se dipende dal fatto che fra un romanzo e l’altro fa passare un sacco di tempo, ma questo L’orizzonte della notte di Carofiglio mi è piaciuto tanto tanto tanto.
Lo hanno definito poderoso, forse non è lo steso termine che avrei usato io, ma certamente è sostanzioso.
Parallelamente alla vicenda processuale, quasi scarna per quanto è essenziale e contestualmente potente, c’è un avvocato Guerrieri che definirei pacificato.
Non è diventato un compagnone allegro eh, per carità, ma l’ho trovato cambiato nel modo di affrontare se stesso, la sua solitudine, la sua intrinseca malinconia. È un uomo che anche grazie alla frequentazione con uno psicoterapeuta e a delle sagge casuali parole del suo libraio, sta facendo pace con il suo vissuto, imparando ad accettare anche le parti di sé che non gli piacciono (forse perché non le aveva capite fino in fondo.
Come sempre in un romanzo, ognuno trova cose diverse, qualcuno quelle che sta cercando, qualcuno ci trova illuminazioni, parole che come in un domino si legano ad altre e poi altre ancora, portando il lettore a riflessioni che non si aspettava. Ormai l’ho ripetuto tante volte, io quello voglio da un romanzo, che senza contezza, mi porti in posti che non conosco, dentro e fuori di me, voglio vivere altre vite diverse dalla mia e in cui comunque per un po’ mi piace stare.
Ho trovato una miriade di spunti ne L’orizzonte della notte, il coraggio per esempio, di fare cose nuove di affrontare strade non conosciute, di dirsi le verità, anche le più scomode.
Un Carofiglio e di conseguenza la sua scrittura, più indulgente e di conseguenza incredibilmente più libero e leggero. Probabilmente anche questa non è una cosa nuova, ma così, d’amblée, direi che di tutti i romanzi che vedono protagonista l’avvocato, è decisamente quello che mi è piaciuto di più.

COSE BELLE IN ARRIVO

L’8 marzo, in concomitanza alla festa della donna, uscirà per Rizzoli Lizard, SHE’S A WOMAN – “Storie di coraggio, orgoglio, amore e (dis)onore di 33 regine della musica” di Enzo Guaitamacchi, laureato in economia in realtà ha dedicato tutta la vita alla musica, a 360°, ha scritto libri ha prodotto e scritto dischi, oltre a fare il direttore artistico, insomma diciamo (per chi non lo conoscesse) è uno che i titoli per parlare e scrivere di musica li ha. 33 voci che hanno, ognuna a modo suo, cambiato la storia della musica. Alla prefazione di Gianna Nannini, seguono le vite, musicali e personali con aneddoti racconti e particolari, che forse non tutti conoscono. Le ha idealmente divise in 5 sezioni rappresentate da quello che è stato il fil rouge del loro lavoro. Ecco allora Il Coraggio e l’emancipazione, l’impegno politico, l’amore e il sesso, le violenze e i soprusi e l’orgoglio culturale. Alcuni dei nomi, tanto per capire di cosa parliamo: Joni Mitchell Patti Smith Noa Miriam Makeba, Etta James Nina Simone. Corredato da splendide foto e per ogni protagonista, da 2 QRcode che portano alle canzoni per avere un’esperienza completa. Un libro da non perdere per chi ama la musica, sia per la varietà dei personaggi che per l’accuratezza dei racconti (scremati da bufale e leggende metropolitane), ma anche da chi si limita ad ascoltarla, perchè la musica è vita e non la si conosce mai abbastanza. Qui per il preorder https://www.rizzolilibri.it/libri/shes-a-woman/. Per chi lo volesse, l’8 marzo alle 18, in Sala Lab alla Triennale, l’auore ne parlerà con Andrea Mirò e Brunella Moschetti, moderati da Federica Lodi (ingresso libero fino a esaurimento posti).

il 20 febbraio, per Einaudi Stile Libero, torna anche l’avvovato Guerrieri. Ne L’orizzonte della notte per la prima volta, dopo aver assistito alla liturgia dell’uscira di corte presidente avvocati pubblico, decide di attendendere la sentenza senza uscire. Nota tante piccole cose che durante il processo, non si vedono, sfuggono all’attenzione. Una scritta incisa sul legno di un banco, il colore sbiadito e incerto delle pareti, sono particolari che lasciano alla mente il tempo di spaziare e i pensieri come le ciliege o le perle di una collana si susseguono legandosi uno all’altro. La naturale introversione di Guerrieri, lo portano a un’ autoanalisi a rivedere mentalmente tutto, a fare i conti ancora una volta, con i pugni presi e quelli dati.

Due giorni dopo, il 22, in librera trovate il nuovo romanzo firmato da Pierluigi Porazzi e Claudio Chiaverotti, un noir con sorpresa, una sfida per i lettori confezionata con la solita maestria e se mi posso permetere, un pizzichino di bastardaggine. Protagonista de Il re delle fate d’autunno, in libreria per Mursia, è una profiler spedita per “punizione” da Torino alla questura di Udine, si trova ad indagare sull’omicidio di una ragazzina, lasciata nuda nella posizione dell’uomo vitruviano, sulla piazza di un minuscolo paese (immaginario), dove tutto sembra ruotare intorno al “mostro” la fabbrica che come accade nella realtà, garantisce la vita ma forse anche la morte.La “bastardaggine” non ve la svelo, ma per chi ama il thriller, fidatevi che vale la pena scoprirla.