L’ORIZZONTE DELLA NOTTE

Non so se dipende dal fatto che fra un romanzo e l’altro fa passare un sacco di tempo, ma questo L’orizzonte della notte di Carofiglio mi è piaciuto tanto tanto tanto.
Lo hanno definito poderoso, forse non è lo steso termine che avrei usato io, ma certamente è sostanzioso.
Parallelamente alla vicenda processuale, quasi scarna per quanto è essenziale e contestualmente potente, c’è un avvocato Guerrieri che definirei pacificato.
Non è diventato un compagnone allegro eh, per carità, ma l’ho trovato cambiato nel modo di affrontare se stesso, la sua solitudine, la sua intrinseca malinconia. È un uomo che anche grazie alla frequentazione con uno psicoterapeuta e a delle sagge casuali parole del suo libraio, sta facendo pace con il suo vissuto, imparando ad accettare anche le parti di sé che non gli piacciono (forse perché non le aveva capite fino in fondo.
Come sempre in un romanzo, ognuno trova cose diverse, qualcuno quelle che sta cercando, qualcuno ci trova illuminazioni, parole che come in un domino si legano ad altre e poi altre ancora, portando il lettore a riflessioni che non si aspettava. Ormai l’ho ripetuto tante volte, io quello voglio da un romanzo, che senza contezza, mi porti in posti che non conosco, dentro e fuori di me, voglio vivere altre vite diverse dalla mia e in cui comunque per un po’ mi piace stare.
Ho trovato una miriade di spunti ne L’orizzonte della notte, il coraggio per esempio, di fare cose nuove di affrontare strade non conosciute, di dirsi le verità, anche le più scomode.
Un Carofiglio e di conseguenza la sua scrittura, più indulgente e di conseguenza incredibilmente più libero e leggero. Probabilmente anche questa non è una cosa nuova, ma così, d’amblée, direi che di tutti i romanzi che vedono protagonista l’avvocato, è decisamente quello che mi è piaciuto di più.

Autore: coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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