COME SCOMBINARE LE CARTE

Cos’è che ci fa dire che un autore (scrittore pittore scultore poeta) è di successo? Domanda difficile eh, credo che sia ragionevole pensare che lo sia, o così si definisca, se è qualcuno il cui nome è riconosciuto, anche da chi non ne conosce il lavoro. E se posso aggiungere una riflessione, in Italia ma credo sia così un po’ ovunque, abbiamo autori che ancora non sono riconosciuti come meriterebbero. Non soggettivamente attenzione, perché un’opera può piacere o non piacere, ma esistono dei canoni oggettivi ben precisi. Alessandro Berselli è uno di quelli che secondo me, almeno ogni volta che esce un suo romanzo, dovrebbe essere chiamato a presentarlo nelle trasmissioni televisive. Bravo, non ci sono altre parole più adatte. Scrive da molti anni e per quanto abbia un discreto successo, dovrebbe averne di più. Con questo romanzo che si discosta nettamente dai precedenti, dimostra, se ce ne fosse stato bisogno, di avere raggiunto la maturità. Non perché i romanzi precedenti non lo fossero, ma per contenuto e per la vastità della platea a cui se lo leggessero (e io gli auguro siano davvero tanti) piacerebbe. La trama de Gli eversivi la trovate ovunque, la specifica dei protagonisti forse un po’ meno, quindi abbiamo sullo sfondo, una coppia di genitori preoccupati e ricchi abbastanza, da rivolgersi a un’agenzia investigativa decisamente sui generis. La Marple, organizzata quasi militarmente, ognuna (perché solo di donne è composta) ha le sue mansioni e sgarrare può costare caro. Quattro donne con delle personalità forti, che tengono lontano dal lavoro la loro vita privata per contratto. O almeno dovrebbero. Una giovane donna, figlia dei due di cui sopra , ha preso una deriva pericolosa, si trova invischiata in qualcosa di grosso, sicuramente più grosso di lei. Ecco dove si fa sentire il talento di Bers e la precisione con cui si documenta. Nel trasformare una “deviazione” dal percorso consueto, in una spy story con tutti i crismi. Aggiungeteci che è ambientato a Bologna, che dell’eversione porta i segni indelebili ed è rimasta una città viva, ma viva davvero e gli altri personaggi, fra i quali non saprei definire i cosidetti minori. La trama è perfetta, non ho trovato un punto che sia uno da contestare o che non mi abbia soddisfatta, leggetelo e poi mi direte.