Cui prodest 4 anni dopo

palmeQuattro anni fa aprii questo blog con un articolo in cui mi chiedevo appunto “cui prodest”, naturalmente non ho avuto risposte – non che me le aspettassi – ma oggi ripropongo la domanda su tutt’altro argomento. Ebbene sì, le famigerate povere palme in piazza del Duomo a Milano. Prima un paio di precisazioni. Le palme non mi hanno fatto niente, mi piacciono anche in contesti che io, ritengo adeguati. Un lungomare, un lungolago un giardino, anche una piazza perché no, ma sempre vicine all’acqua, potenza delle suggestioni infantili per cui le palme erano gli alberi delle oasi. Sui banani prossimi venturi mi taccio. La storia che le palme a Milano c’erano già nell’800, allora, primo, chiedetevi perché non ci sono più, forse tutto sto successo alla fine non sono state nemmeno quella volta, secondo, o le foto le mettiamo a ragion veduta, o facciamo a meno, quella volta lì, le palme erano due dicesi due, in vaso, alte forse 1 e 60 a completare due aiuole fiorite (suppongo, trattandosi di foto in BN). Oggi parliamo di 24 palme alte normali (vado a occhio siamo ben oltre i 2 mt) e messe in fila come soldatini alle spalle del monumento equestre. Garantisco che l’effetto è diverso. Sorvolo su quante cazzate, passatemi il termine ma sono arcistufa di sentire chiunque argomentare su tutto, del tutto a sproposito, quindi ripeto, sorvoliamo sul fatto che al Comune non son costate nulla (c’è lo sponsor), che non sappiamo se fra tre anni quando la sponsorizzazione avrà fine, sarà ripristinato lo stato dell’arte a spese dello sponsor o di chi. Sorvoliamo sul fattore estetico climatico e compagnia, ma che davvero volete farmi credere che a nessuno dei coinvolti, archistar, sovrintendenza, giunta comunale, sindaco e non so chi altro, non è venuto in mente che taluni soggetti, e non voglio neanche chiamarli parti politiche, avrebbero cavalcato la palma per soffiare sul fuoco del razzismo dell’intolleranza dell’ignoranza? Dai non ci credo, Siate onesti, ammettete che il progetto è stato scelto sapendo quali conseguenze avrebbe portato, e avete colto la palla al balzo per soffiare sul fuoco a vostra volta. Lo sapevate, vi fa gioco in questa politica sporca che di politico non ha più nulla. Che sapevate esattamente cosa sarebbe successo e avete pensato che tutto sommato, il milanese imbruttito si poteva distrarre con le palme, così che non si accorgesse dei clochard che aumentano di giorno in giorno, che bivaccano in quella stessa piazza. Non si sarebbero accorti che avete avallato la decisione di ridurre le corse dei mezzi pubblici, che su quelle palme stazionano nebbia ma soprattutto smog grazie all’incapacità di gestire una situazione che ormai è allucinante. Le palme verdi su sfondo grigio, stridono, date retta