ANCHE SENZA MONTEROSSI…

Uno strano romanzo, che non fa altro, oltre a “divertire” chi lo legge, che rafforzare la consapevolezza che il buon Robecchi, oltre ad essere un autore estremamente ironico, colto e talentuoso, scrive dei gran bei romanzi, ache quando esce dalla comfort zone di Monterossi e amici.

La vicenda dei giorni nostri è una scusa, stavolta non per parlare di qualche male della società, di qualche profonda magagna collettiva come si confà ai noir, bensì per rendere omaggio a un grande giallista del recente passato. Augusto De Angeli. Nato alla fine dell’800 e morto “misteriosamente” durante il fascismo.

Se nel 2018 un altro illustre scrittore (termine più che mai riduttivo), tale Luca Crovi – sì cari sono ironica , dico sempre che da grande voglio fare Luca Crovi – ha scritto un giallo riportando in vita il commissario De Vincenzi, Robecchi si concentra su De Angeli – il suo creatore – sulla sua controversa fine, morì infatti a seguito di un pestaggio poco dopo essere uscito di prigione, dove era stato incarcerato con l’accusa di antifascismo.

Due piccioni con una fava sostanzialmente, anzi tre. Un ottimo romanzo con implicazioni storiche, un doveroso (sempre e da parte di chiunque) a un autore troppo poco ricordato e al suo personaggio. Il tutto condito con un giallo che coinvolge il protagonista, famoso e quasi anziano regista ormai assunto al ruolo di Maestro, nelle indagini per l’omicidio dell’ex proprietaria della dependance in cui vive.

Quello che mi fa amare Robecchi, come altri autori ma lui lo fa con un suo stile che mi piace moltissimo, è come riesca a rappresentare i ceti sociali più poveri, con rispetto e senza pietismo, non è facile per niente e come irrida il fascismo e il crapone, ridicolizzandoli, senza astio manifesto, ma preciso come un bisturi.

Fatti due conti, non perdetevelo, vuoi perché è un bel giallo, vuoi perché riporta in luce un autore troppo spesso sottovalutato, facendo lezioni di Storia che non sembrano lezioni, vuoi perché scrive di sociologia senza farlo sembrare. In alternativa, potete anche leggerlo solo perché un bel romanzo andrebbe sempre letto.