Evvai tutti felici sì? Gli assassini torneranno a farsi giudicare dove hanno commesso il fatto. Come è giusto che sia. Però aspetta cos’è che mi sfugge? Ah sì per l’omicidio – perché questa è l’accusa – in India è prevista la pena di morte. Come dite? Ah bé se hanno promesso che non l’applicheranno è tutta un altra storia, allora possiamo fidarci. Sì è vero che secondo tutte le convenzioni internazionali i diplomatici non si toccano e il governo indiano ha privato della libertà il nostro ambasciatore, ma che c’entra, una promessa è una promessa dai. Certo una domanda mi si è presentata e un po’ ‘sto tarlo mi rode, ma per caso, dico solo per caso, i due pescatori morti, quando andavano in giro per il loro bel paesino non è che si sentivano autorizzati a stuprare, eventualmente anche fino alla morte, qualche donna che girava da sola? No perché mi pare che lì in India, funzioni così, ma sono morti e ben si sa che dopo morti son tutti santi. E quindi? Niente di nuovo sotto il sole, un governo capace di usare il pugno di ferro su chi non ha – per sua scelta – voce. Capace di massacrare i suoi cittadini con tasse spropositate leggi inique e una spocchia inimmaginabile, ma pronto a calarsi braghe e mutande, nei confronti di chiunque alzi appena la voce. E noi stiamo a guardare, anzi una parte di italiani, sta lì con la bava alla bocca, ricordando molto – almeno alla sottoscritta – le iene (con tutto il rispetto, visto che quella è natura), ferme un po’ indietro a lanciare il loro grido agghiacciante, pronte a sbranarsi quel che resta dei corpi sbranati da altri. Al netto di qualunque valutazione umana politica e di diritto, l’ennesima figura di merda di un Paese che magari fosse solo allo sbando. Buon viaggio ragazzi, e non vi preoccupate, se dovessero condannarvi a morte, il governo e tutta Italia si stringerà attorno alle vostre famiglie.
Autore: Coleichelegge
Ah mia lingua si bella e perduta
Io ho sorriso la sera dell’elezione quando il Papa Francesco spontaneamente ha salutato dicendo ci vediamo domani, un po’ come se salutasse gli amici dopo una cena, poi mi son fermata a riflettere sul fatto che stava parlando in una lingua che non era la sua e probabilmente non sapeva bene che tipo di obblighi liturgici avesse. Poi ieri ho seguito la messa, da agnostica e ho apprezzato davvero tanto l’omelia a braccio, Papa Francesco mi ha strappato un ulteriore sorriso di comprensione, quando l’ho visto esitare e cercare la parola, alla fine gli è uscita “confessione”. E va benissimo, abbiamo capito esattamente cosa intendeva dire, ed essendo di confessione cattolica nonché madrelingua straniera, l'”errore” ci sta. Non ci sta che da ieri sera decine di giornalisti vaticanisti sproloquianti di professione, PAGATI per diffondere le notizie, continuino a massacrare la lingua italiana riportando che il Papa ha indicato la confessione come uno degli obiettivi da perseguire. Signori giornalisti, emeriti cretini, mangiapane a tradimento ignoranti patentati – che se dipendesse da me sareste arrestati per ingiurie al popolo – la parola corretta era PROFESSIONE, si professa la propria fede e si confessano i peccati e i reati.
Conclaviamoli tutti
Si da inizio alle danze in Vaticano e ripensando all’origine della parola conclave, il desiderio di utilizzare l’antico metodo ampliandolo ed applicandolo ad altri ambiti, si fa più forte di ora in ora. Partiamo dal presupposto che uso delle iperboli, ma non troppo. Ora provate per un attimo ad immaginare gli attuali governo e parlamento, chiusi a chiave, con viveri razionati e isolati dal mondo, niente telefoni niente internet niente esterno insomma, rinchiusi fino al momento in cui, tramite fogli cartacei fatti passare sotto la porta, non mandino fuori una nuova legge elettorale (credo che un decreto legge sarebbe la cosa più veloce) e una piccola norma transitoria, che abroghi ogni qualsivoglia legge decreto disegno o quant’altro sia in vigore, che riguardi indennizzi indennità emolumenti stipendi e rimborsi, ponendo -sempre a tempo determinato – un limite di 5000 euro al mese, che tu sia il presidente della repubblica o il commesso, o un quadro dirigente eccetera in una società che sia partecipata dalla cosa pubblica, in ogni sua forma, Stato Comuni Regioni Province, anche solo per un 1%. L’eccedenza in un fondo ad utilizzo immediato per saldare i debiti della PA nei confronti della PMI. Non dimentichiamoci che anche se sono state fatte le elezioni quello di Monti è ancora il governo in carica. Firmato il decreto e stabilita la data per le nuove elezioni, li facciamo uscire. Lo so è antidemocratico, non si fa eccetera, ma se ci pensate, democrazia significa potere del popolo, è palese che signori delegati da noi, non hanno finora fatto il nostro interesse, riprendiamoci il potere con un giro di chiave. Fin qui siamo rimasti nella capitale ma spostiamoci in quella che una volta era l’altra capitale, Milano. Più precisamente in corso di Porta Vittoria, a palazzo di giustizia. Prendiamo il collegio giudicante, l’accusa e la difesa, e li chiudiamo in aula, senza ulteriori udienze, senza ulteriori testimonianze, e procedano ad arringarsi fra loro a leggere rileggere gli atti di ogni processo, li lasciamo a panini e acqua minerale fino a quando non fanno uscire da sotto la porta le sentenze per ogni processo di qualunque ordine e grado riguardi Berlusconi. A quel punto se è innocente ( lo so volevo sdrammatizzare un attimo) che sia fermata la macchina, se è colpevole che sia arrestato e sconti la sua pena. Non ha incarichi politici non esiste motivo per cui non possa essere definita la questione. Mi obbietto da sola che una certa sensazione di accanimento personale c’è anche in chi come me, non lo ama particolarmente, Ma non è cosa di oggi e se trasferimento del processo /i andava chiesto, lo si doveva fare molto tempo fa. Adesso è tardi e quel che è fatto è fatto.
AAA fegato nuovo cercasi
Poi ci sono delle notizie che ti mandano al manicomio e ti chiedi citando Gaber se per caso “sei tu che non capisci più un cazzo”.
Il notizione del giorno è che la Svizzera non fornirà più, diminuendo gradualmente, il plasma e il sangue alla Grecia. Questo a fronte di un debito di qualche milione. Orrore e raccapriccio naturalmente, il fatto che il sangue costi e venga offerto gratuitamente, e i costi siano sostenuti per la corretta conservazione e il trasporto, ovviamente non viene in mente, e anche nell’articolo del prestigioso quotidiano, questo particolare è riportato in due righe, a fondo articolo.
Ora la domanda è: perché diavolo i greci non dovrebbero come tutti andare a donare il sangue? Per quale astrusa ragione il resto del mondo deve sentirsi in obbligo di fare un gesto che dovrebbe essere assolutamente logico e naturale, che però a loro non viene in mente? Ovviamente a fronte di notizie certe e documentate sono pronta a dare lo stesso risalto alla smentita.
La seconda botta di oggi è uno spot sui bambini africani denutriti, io la storia della conservazione della specie eccetera la conosco, ma onestamente quando ho visto l’immagine di quella bimba piena di croste e dio solo sa quali malattie, dovute alla malnutrizione ho avuto un solo pensiero: datemi in mano i due delinquenti che l’hanno messa al mondo. E non mi venite a raccontare che mettono al mondo i figli perché la chiesa non vuole che usino i preservativi o che le donne fanno i figli perché violentate. Qui non si tratta di chiesa o di cultura, se tu metti al mondo un figlio sapendo che non potrai nutrirlo, con la speranza che qualcuno se ne prenderà cura, o nel caso morisse ne farai un altro, non sei concepibile come essere umano. Non sei paragonabile nemmeno alle bestie propriamente dette, perché quelle figliano per istinto.
La terza mi è arrivata a domicilio, suona il campanello una volontaria di Save the children e mi dice che il progetto di cui si stanno occupando è combattere la tratta dei bambini vergini. Sì sì avete letto bene. Il che presuppone bambini non vendibile perché già abusati. Mi si è stretto lo stomaco e ho pregato un dio in cui non sono sicura di credere, di fulminare sul colpo chi vende i figli. Lo so che la colpa è di noi occidentali che abbiamo sfruttato queste povere popolazioni rendendole prive di ogni dignità, ma se vendi tuo figlio, un bambino, io ti riserverei lo stesso trattamento che ho in mente per chi lo compra. E ve lo risparmio perché sarebbe troppo cruento anche per il più sordido assassino.
Ma sul serio per davvero?
Parliamone 5 minuti per favore.
Giorno di elezioni chiamiamole così, ma io direi più giorno di vergogna. Vergogna iniziata 7 settimane fa con la “salita in politica” di un cretino che in politica ci sta da mò, che per distinguersi dal suo “rivale” inventa una metafora che tale non è, a meno che non si riferisse sottilmente alla salita ad un certo colle di Roma. A seguire abbiamo, un finto economista, bravo finché si vuole ma che ha raccontato una palla, e dal momento che da anni contestiamo il mentitore per antonomasia già il fatto che abbiamo accettato una candidatura mi fa sorridere (amaramente).
Poi abbiamo il comico, l’ex comico va bene che smuove le piazze ma non ha un programma che sia uno se non disfare tutto, e del cui movimento un candidato oggi ha fotografato la scheda elettorale votata e ha pubblicato una serie infinita di cazzate sulle matite umettate o meno. Un magistrato che si candida andando contro la legge dando una spiegazione che definire tirata per i capelli è poco. Poi abbiamo gente che sta in politica da almeno trent’anni girando tutto l’arco costituzionale e va comiziando di essere il nuovo. Uno che si sente unto dal signore e torna in politica (come se ne fosse mai uscito), un altro che pur essendo stato al governo più volte non ha fatto una cippa, ma adesso ragassi vi fa vedere lui.
In tutto questo non c’è nulla di nuovo lo so, la cosa nuova o meglio peggiorata è che gli elettori hanno bypassato serenamente la totale assenza di programmi, e si scannano sul niente.
Io aspetto una settimana, giusto per sapere come va a finire, poi faccio un salto in Svizzera e scommetto che lo status di rifugiato politico me lo danno senza batter ciglio.
Una giornata di ordinaria follia
Qualche mese fa Bianca (che è un nome di fantasia), disoccupata da qualche mese, scopre che il comune di Milano rinnoverà per il 2013 lo stanziamento di x euro per un tot di abbonamenti ATM gratuiti per i disoccupati, per una persona in cerca di lavoro e che spera di andare a fare tanti colloqui è una manna dal cielo, comincia quindi a monitorare il sito del comune dove però non c’è traccia di indicazioni. Una serie di surreali telefonate porta alle seguenti conclusioni
– 1° telefonata, al numero del call center del comune di Milano non hanno idea di cosa Bianca stia parlando, e invitati a verificare sul sito dicono che sì effettivamente l’indicazione c’è ma loro non ne sanno nulla.
– Una visita alla sede del comune, ha più o meno lo stesso esito con l’aggiunta di svariate contumelie all’indirizzo dell’assessore che evidentemente non ha avvisato i poveri impiegati. Una funzionaria addirittura non credendo che sia presente sul sito una tale informazione, cede alla povera Bianca, ormai convinta di essere su scherzi a parte, il suo computer invitandola ad andare sulla pagina che sostiene di avere visto. Indecisa se piangere ridere o andare direttamente alla neurodeliri, Bianca digita l’indirizzo e come da programma si apre la home page del comune – nella cui sede è bene ricordare si trova – e mostra alla stupefatta funzionaria che l’informazione viene proprio da lì. Ovviamente la funzionaria non ne sa nulla.
– Altra telefonata al call center e di nuovo nessuno sa nulla
– a fine gennaio Bianca tenta di nuovo e questa volta, una giovane anonima eroina decide di informarsi presso un suo superiore. Tre superiori dopo arriva l’indicazione, a fine febbraio verranno pubblicate le modalità di accesso. Onorando questa piccola sconosciuta fanciulla Bianca si accinge da quel momento a consultare quotidianamente il sito.
Venerdì scorso finalmente appare l’atteso bando. Scaricati i moduli scopre che le domande corredate da una serie infinita di autocertificazioni devono essere nell’ordine
– scaricati – compilati e firmati – scansionati e infine inviati via mail a partire dalle ore 12 di oggi.
Fatta una veloce verifica Bianca scopre che il suo stato occupazionale deve essere rinnovato a seguito delle graduali e parziali introduzioni della riforma Fornero (che per inciso sembra essere vittima anche lei del fungo magico di Alice nel paese delle meraviglie, una parte è entrata in vigore lo scorso anno, una parte a gennaio e una parte arriverà a luglio, salvo disposizioni del governo che verrà)
Ma la nostra eroina non si perde d’animo e attaccata la stampante al pc, per la legge di Murphy scopre che la cartuccia è esaurita. Ok, salvataggio su chiavetta corsa dal cartolaio stampa dei documenti e via verso l’ufficio per l’impiego. Arrivo al suddetto ufficio alle ore 11.25, fila per il numero e 180 persone davanti. Alle 14.30 minuto più minuto meno viene fatta entrare e scopre che per avere il sospirato certificato deve autocertificare il lordo che ha percepito lo scorso anno (che non sa, perché nel suo contratto era indicato il netto) e per sovrappiù il lordo presunto per l’anno in corso. Cercando di mantenere la calma, che ormai a dire il vero scarseggia spiega di avere in atto un contratto di collaborazione occasionale che in quanto tale non da la benché minima possibilità di far quantificare quanto verrà percepito, in quanto essendo occasionale A) non ha scadenza B) riporta chiaramente la dicitura che le modalità di lavoro saranno comunicate di volta in volta.
Scopre anche che dopo aver detto il proprio nome e cognome all’impiegata che le ha sciorinato tutti gli ultimi anni della sua vita leggendoli sul computer, a meno che non presenti la carta d’identità o la patente non accetteranno l’auto certificazione e non le rilasceranno il documento. Purtroppo Bianca è uscita di corsa e l’unco documento che ha con sè è la tessera regionale, in cui è ben vero che manca la foto ma sono riportati data e luogo di nascita codice fiscale e quant’altro. Dapprima gentilmente poi un pochino meno, cerca di spiegare alla solerte impiegata che a fronte del fatto che dicendole nome e cognome le ha raccontato tutto, forse c’è un problemino di privacy o quantomeno una leggera contraddizione. Cioè o mi hai raccontato i ca**i di un’altra persona o sei convinta che sia chi dico di essere e allora mi dai il documento che ti chiedo.
A questo punto chiamata la superiore anche qui, e Bianca si chiede che cavolo ci stiano a fare gli impiegati se poi per ogni cosa devono chiamare i superiori, avendo assunto un colorito che ricorda da vicino quello dell’incredibile Hulk, e anche le sembianze, la superiore decide di evitare lo spargimento di sangue e concedere il documento richiesto a fronte della certificazione di un amico che ha accompagnato Bianca.
In tutto questo sono arrivate le 16.30, stremata con la bava alla bocca tipo rottwailer inferocito, Bianca risale sull’autobus che la riporterà a casa, per inviare la famosa mail al comune, dopo aver scoperto che da almeno 15 giorni ci sono persone che vanno a richiedere lo stesso documento. Da chi ne avranno avuto notizia? E soprattutto dalle 12 alle 17 quante persone avranno fatto in tempo a inviare la fatidica mail?
Bianca il 24 e il 25 andrà alle urne, secondo voi avrà voglia di dare il suo appoggio e il suo sostegno a qualcuno?
La virtù che sta nel mezzo – non al centro –
Su coraggio che ci siamo, è l’ultima settimana e poi finalmente andremo a votare. Le bacheche di facebook resteranno intasate ancora per qualche giorno dai risultati, qualcuno esulterà qualcuno sarà incazzato nero, ma dopo qualche giorno state tranquilli che ognuno tornerà ai suoi impegni, la politica uscirà dai social network, e tutto riprenderà come prima. Partiranno le analisi e le disamine, e poi passeremo al conclave. Come? Ah no il fatto che non andiate in chiesa dai tempi della prima comunione non ha nessuna importanza. Che non sappiate la differenza fra un vescovo un cardinale e un curato non vi impedirà di discettare su quali saranno le conseguenze dell’elezione di uno al posto dell’altro. Quindi ricapitolando sul tavolo abbiamo qualche tema che pare imprescindibile. Ne vogliamo parlare? Son qui apposta e quindi sì, ne parlo. Partiamo dal matrimonio omosessuale. Mi chiedo dove siano finite le coppie eterosessuali non sposate? Ce n’erano un sacco e sono miracolosamente scomparse. Mi permetto di ricordarvi che nel caso il vostro compagno si ammali, e non siate coniugati davanti a Dio e al sindaco, non potete chiedere al medico come sta. Nel caso si debba procedere ad un intervento chirurgico, non sarete interpellati. In rianimazione non ci entrate. E questo dove ci porta? Ad avere un’opinione sempre più bassa di questo nostro popolo che definire civile mi sembra un’esagerazione. Quelli che dovevano essere i DICO o PACS sono scomparsi nelle nebbie padane, o sei omosessuale o quasi quasi non sei nessuno. Quella vecchia – e lo so che vecchio è una parola che non vi piace – buona regola per cui nel mezzo sta il giusto, per cui una torta con le giuste dosi di zucchero è buona e con troppo zucchero diventa nauseante? O per cui la pasta è immangiabile sia che manchi del tutto il sale sia che ce ne sia troppo? Tutti a seguire Cracco e pendere dalle labbra di Ramsey ma di imparare le basi non se ne parla eh. Il lavoro è diventato la priorità, ma a quanto pare solo sulla carta (straccia) delle promesse elettorali. La riforma Fornero che ha sfornato gli esodati, senza dubbio ne sfornerà altri, il meccanismo è ormai avviato e ricadrà a cascata sulle prossime generazioni di lavoratori/pensionati. Io non ho sentito nessuno dire che rivedrà la riforma, e voi? Non ho sentito un giornalista chiedere al senatore Monti – che per la cronaca è ancora titolare della presidenza del consiglio – che fine abbia fatto la raccolta firme che è stata fatta per indire il referendum abrogativo della legge che stabilisce gli emolumenti dei parlamentari, e di tutte le leggi decreti disegni che negli anni hanno permesso ai nostri rappresentanti di avere legittimamente dei compensi che definire faraonici è riduttivo. Però tranquilli, ridurranno o aboliranno l’imu l’irap l’irpef e forse anche il girovita di mia zia, con quali numeri non lo sapremo mai, ma che ci frega in fin dei conti. Poi volendo ci sono i tagli alla scuola e alla ricerca, lo so lo so che mandare i figli a scuola con la carta igienica è una cosa fastidiosa, ma personalmente troverei più fastidioso che andassero in una scuola bellissima, avvolti da kilometri di carta igienica morbidissima dove gli insegnati sono per il 60% ignoranti come sassi di fiume, ma è questione di gusti, e i miei sono sofistici.
Cui prodest?
Politicamente scorretta come nella mia natura, oggi parlo del cantante degli Almamegretta. Che senso ha avuto la mossa di presentarsi ad una manifestazione del calibro di Sanremo, vetrina importante e con una sua innegabile risonanza (se mi passate il gioco di parole), per poi dichiarare la defezione per motivi religiosi del cantante? Per come la penso io, nella vita di un essere umano ci sono cose che devono trovare integrazione nel massimo rispetto di e da chiunque, in primis il sesso e la religione. Trovare integrazione significa letteralmente che devono essere diritto inalienabile della persona e contemporaneamente non interferire creando “disturbo” nella vita degli altri.
Fatta questa premessa, e stabilito che di sesso parliamo un’altra volta, oggi mi concentro e faccio della dietrologia sulla scelta di ammettere al Festival un gruppo il cui cantante solista non avrebbe potuto essere sul palco in almeno una delle serate.
Mi si dirà che la serata di ieri era fuori gara, che era un omaggio alla storia del Festival, che non era fondamentale. Beh signori mi dispiace ma vi sbagliate. Durante una competizione che si spalma su più giorni, ogni singola apparizione ha un suo peso sui votanti e sugli spettatori – per conferma chiedere ai politici in campagna elettorale – così come un loro peso hanno avuto le presenza di Coleman e Senese. La domanda adesso è perché? Cui prodest? Alla comunità ebraica internazionale che in questo periodo cerca consensi per poter giustificare un eventuale attacco di Israele alla Siria? Alla comunità ebraica italiana che senza alcuna ragione sembra essere un puntello indispensabile alla sinistra? (Ribadisco e ricordo che siamo in campagna elettorale) non fosse altro che in contrapposizione alla destra?
E come vogliamo collocare l’esibizione giovedì sera di Asaf Avidan, acclamato novello capolavoro della natura, guarda caso anche lui ebreo, e guarda caso salito agli onori delle cronache grazie al remix – non fatto da lui – di un suo pezzo scritto la bellezza di quattro anni fa, che ben poco successo aveva ottenuto. Non sono certo un critico musicale, lungi da me attribuirmi competenze che non ho, ma francamente questo testo debolino che può riferirsi a tutto e a niente, cantato con la voce di Donald duck, mi ha lasciata freddina e piuttosto indifferente, salvo farmi chiedere se non siamo diventati tutti un po’ vittime dell’ex tubo catodico ora tubo e basta, dove a forza di clik si diventa dei.
Ma come hanno detto e ripetuto il buon Fazio e la sua spalla Lucianina, non abbiamo modo di intervenire su eventuali abusi da parte dei call center, figuriamoci se possiamo averlo sui milioni di falangi armate appartenenti ai possessori ed utilizzatori di pc smartphone e simili, che nella maggior parte dei casi ahimè, hanno accesso oltre che al tubo, alle cabine elettorali.
