IL BACIO DEL CALABRONE

Un PM  sempre un po’ annoiato che difficilmente perde la calma, che cerca di capire perché si innamora ogni due per tre, fingendo anche con se stesso di cercare un amore stabile con cui rimpiazzare l’ex moglie, orfano di padre, con un maggiordomo Camillo, che nonostante l’età di Manrico, continua salvo rari momenti di intimità familiare, a chiamarlo contino, ama visceralmente la madre, con cui vive, deliziosa vecchia signora ludopatica che ha dilapidato allegramente il patrimonio della famiglia, mantenendo uno spirito eccezionale e che lo stupisce anche per il rapporto privilegiato che ha con il nipote adolescente.

La sua passione, l’amore per sempre, è quello per la lirica che conosce come forse solo un direttore d’orchestra, e se da un lato per risolvere omicidi e malefatte varie, è indispensabile il contributo di tutta la sua eterogenea (e fantastica) squadra, Cianchetti in testa – l’esatto opposto di un nobile, borgatara doc – che con Spinori forma un perfetto TAO, dall’altro, il conte è convinto che la lirica contempli nelle opere, tutti i misfatti commettibili e di conseguenza, trovata l’opera in cui cercare le risposte, trova anche la quadra dei casi.

Mi piace perché non è perfetto, ha come tanti, un famigerato “passato”, ma lo ha metabolizzato e ci convive tranquillamente. Consapevole di come funziona la vita, onora la decaduta nobiltà con quella d’animo, è una persona buona onesta ma non fessa, collabora e non prevarica, non ha paura di ammettere gli errori né di porvi rimedio. E dopo tutta sta spatafiata? Cosa avrà fatto il calabrone del titolo, ma soprattutto chimai vorrebbe farsi baciare? Lo scoprirete se non conoscendo ancora il personaggio, vi ho incuriositi a sufficienza. Ah, è il quarto libro, il consiglio è di tenerlo in libreria finché non avete letto i primi tre.

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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