Commedia nera n° 2 – Recami ci porta alla Clinica Riposo & Pace

Che ridere faccia bene non è una novità, ben lo sanno gli inglesi che dello humor, quello nero in special modo, hanno fatto una bandiera. Ma Recami con l’Inghilterra cosa c’entra vi chiederete, assolutamente niente, però mi serviva l’aggancio per arrivare alla Clinica dal nome evocativo, in cui la nipote e il marito, portano lo zio, Alfio Pallini, sostenendo che è impossibile da gestire. Che sia vero o meno è un dubbio che ci si porta fino all’ultima pagina, insieme al dubbio che, come crede fermamente il vecchietto (oddio un quintale di roba è dura da pensare come vecchietto, ma insomma), lo abbiano portato in un posto dove agli anziani viene praticata entro poche settimane rigorosamente fatta passare per naturale, la dolce morte. Però come dice Recami, le sue sono nere ma commedie, quindi sì, si ride molto perchè l’arguzia toscana salta fuori ad ogni riga, c’è il gusto per la “parolaccia” (mai volgare), un po’ come i bambini che ridono parlando di cacca, c’è l’immedesimazione col povero Alfio, che se da un lato ne combina di ogni, anche belle toste, dall’altro ci convince o almeno ci fa sorgere forte il dubbio come dicevo, che lo vogliano effettivamente far fuori.
Già dai tempi della Casa di ringhiera, ve lo ricordate sì il Consonni e suoi vicini, Recami ha mostrato la sua cifra, assolutamente singolare eppur comune ai Magnifici 6/7/8 insomma i noiristi giallisti pubblicati da Sellerio (che cosa volete che vi dica, saran le copertine blu, ma io li adoro), Gialli o come in questo caso noir (sia pur commedia), perfetti, ma con tanta tanta ironia. Quel che succede – forse – alla Clinica Riposo & Pace, potremmo leggerlo su un qualsiasi giornale di un giorno qualsiasi, cose tremende raccontate in maniera paradossale, esasperando toni e situazioni. D’altra parte, gli autori di classe, colgono l’aria che tira e ne fanno delle Storie. Unico difetto, purtroppo piuttosto comune negli autori che mi piacciono, loro ci impiegano un anno a scriverli e io in mezza giornata li finisco.

Autore: coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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