Napul’è …

Come ormai tradizione, a Milano, in date variabili ma non troppo, si svolge Bookcity, il programma è sempre bello sostanzioso e c’è modo di soddisfare più o meno tutti i gusti. Stasera, in attesa del fine settimana in cui non ci sarà tempo di scrivere, ma di cui vi racconterò, faccio un doppio salto (im)mortale carpiato e vi butto lì due consigli per domenica pomeriggio/sera. Che a Napoli ci sia un pezzo bello abbondante del mio cuore è cosa nota, ma nel cuore di tutti di sicuro ci son due cose. La pizza e Pino Daniele. immortali entrambi, cibo per lo stomaco e l’anima, ché entrambi hanno bisogno di essere nutriti. Per tutelare e diffondere quello che Pino a lasciato in termini di musica poesia solidarietà, è nata la Fondazione che porta il suo nome. Alessandro, secondogenito di Pino, ha scritto un libro in cui ci racconta l’uomo e l’artista. I proventi del libro sostengono “i suoni delle emozioni” per il contrasto alla povertà educativa ed il disagio scolastico, un progetto che Alessandro Daniele cura da qualche anno con la Fondazione Pino Daniele e che si basa sul sistema di valori di suo padre, atto ad utilizzare la musica come linguaggio per comunicare gli stati d’animo ed i sentimenti (info: www.fondazionepinodaniele.org). I proventi del libro sostengono “i suoni delle emozioni” progetto che si pone come obbiettivo quello di contrastare la povertà educativa ed il disagio scolastico. Sarà lo stesso Alessandro, coadiuvato da Massimiliano Finazzer Floris, a parlarne in dettaglio. Domenica 20.11 da Mondadori Book Store in piazza del Duomo. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Se dopo aver librato tutto il giorno avete deciso di andare a sentire il figlio di Pino e vi è venuta una gran voglia di Napoli, dovete solo prendere un tram (il 12 o il 14 per la precisione) e scendere alla fermata via Cenisio via Induno. All’altezza del civico 19 di Cenisio, è aperto da giugno un ristorante pizzeria, Quartieri spagnoli. Entrare è come fare una full immersion in Partenope. Ma davvero eh, la maniglia della porta è un grande curniciello rosso vivo, e appene dentro…La meraviglia. Vi accoglierà una cameriera sorridente, che è sempre un bel biglietto da visita, in un mare di colori, su un muro c’è il faccione della mano de dios, su un altro c’è Sofia, dal soffitto scendono fumetti con le più belle e famose frasi che si usano sotto il Vesuvio e la voce dei neomelodici. L’apoteosi però si raggiunge quando vi arriva davanti la pizza, pasta lievitata oltre le 24 ore, fiordilattte o bufala, corrnicione – e quando dico one lo dico sul serio – con o senza ripieno. O se preferite, fritti cuoppi primi e secondi. La pasticceria è quella di Sal de Riso, i piatti, una volta svuotati si rivelano quasi da eposizione, un tripudio di colori e limoni che a guardarli ti sembra di essere in Costiera. Non vi chiedo di fidarvi così a caso, l’invito è quello di seguire i due consigli letterarculinari. Sono sicurissima che poi verrete a dirmi che bella domenica avete passato.

Autore: coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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