CRISTINA CASSAR SCALIA

Se a Palermo si invoca e si onora Santa Rosalia, i catanesi li protegge la Santuzza ovvero sant’Agata e ormai sappiamo che pur restando palermitana inside, la nostra Vanina Guarrasi ormai ha imparato ad amare la città che pur essendo a poche ore di auto le ha permesso almeno per un po’ di stare lontano dalla mafia. I festeggiamenti durano tre giorni, con la Santa che viene portata in processione per poi tornare a vegliare su Catania fino al febbraio successivo. Com’è che diceva quel proverbio? La curiosità uccise il gatto o qualcosa del genere, le due studentesse francesi che stanno finendo l’esperienza dell’Erasmus, per la curiosità e la coincidenza che Palazzo degli Elefanti – dove ha sede il municipio – momentaneamente sguarnito di vigilanza abbia i portoni aperti, non muoiono, ma appena entrate sbirciando da vicino la Carrozza del senato – che Vanina continua imperterrita a chiamare della Santa – trovano il corpo di un uomo sgozzato. Alla Guarrasi e la sua squadra il compito di scoprire chi abbia incarnato la curiosità uccidendo il ricco e chiacchierato Vasco Nocera.
Dopo qualche giorno di decantazione posso dire che secondo me è il miglior romanzo della serie. La scrittura è quella dell’inizio, scorrevole e pulita, senza sfoggio di ricercatezza (che non è significa povera, anzi) vivacizzata da qualche pezzo di conversazione dialettale (poco palermitano e tante catanesate, come le chiama Vanina). In realtà volendo spiegare perché mi sia piaciuto particolarmente mi accorgo che non c’è in effetti una ragione specifica; a prescindere dalla trama gialla che è ottima forse, almeno ai miei occhi è il romanzo in cui la Cassar Scalia ha “indovinato” perfettamente l’equilibrio in termini di presenza di “interventi” di battute. Nessuno primeggia, le vicende personali le intuizioni le scoperte, insomma tutto dosato alla perfezione. Non è che negli altri questo mancasse ma a volte un’apparizione di troppo di uno o dell’altro, una riflessione o descrizione in più, che ne so, resta il fatto che la squadra, in cui è ovviamente compresso Patané, ha un’armonia che si integra al millimetro con Paolo la famiglia di Vanina con Bettina e financo con i dubbi che dal primo romanzo attanagliano il vicequestore. Menzione speciale per Giuli la Bonazzoli e Macchia.
Insomma, leggetelo che non vi pentite. Promesso.
