Sara

Fra le tante cose di cui la pandemia ci ha privato, (ma solo momentaneamente tranquilli), ci sono state le uscite dei libri con relative presentazioni. Per noi maniaci, non poter ascoltare i nostri autori (che in qualche caso sono anche cari amici), poter discutere con loro delle scelte fatte, poterli abbracciare, che è un modo per ringraziarsi a vicenda, è stata dura. Molti autori hanno rimandato le uscite o fatto uscire i libri alla data stabilita, Maurizio de Giovanni, ha fatto una scelta intermedia, lo ha fatto per un senso di responsabilità nei confronti del suo lavoro e soprattutto dei lettori,ha aspettato che riaprissero le librerie per far uscire Una lettera per Sara. Lo ha fatto, come ci ha spiegato ieri in uno splendido seppur virtuale incontro. Accade anche on line certamente, ma il lettore che entra in libreria per comprare il suo libro, probabilmente uscirà con anche altro, un esordiente, un classico, insomma, un libro tira l’altro no?
Bon che vi parlo del libro, si sa che io la Morozzi la amo, mi ci rivedo, con la sua sete di giustizia, con la sua capacità di andare oltre le convezioni, di inseguire quello che va al di là del limite della legge umana. Come sempre non sto a raccontarvi della trama o del dono di Maurizio di usare le parole, la storia non solo regge ma è anche molto molto buona, deGio con le parole crea ricami preziosissimi. Fra l’altro per la prima volta (escludendo alcuni racconti), è partito da una storia vera, la storia di Graziella Campagna, poco più di una bambina che si trovò suo malgrado ad avere a che fare con quella montagna di merda che è la mafia.
Una lettera mai arrivata a destinazione, finita dentro un libro, che per quegli strani disegni del destino, diventa una chiave che può aprire molte porte. Ed è questo che fa, o tenta di fare Sara, non con l’intenzione dell’autore che non si è mai posto su un podio a predicare, ma lei è il desiderio che le cose vadano nel modo giusto, è la Giustizia, giustamente bendata.
Non ha pietà ed è forse quello che tutti vorremmo. Che non si guardasse in faccia nessuno, a meno che non riguardi noi. Ecco, lei no. Lei paga in prima persona, e questo ci mette di fronte a qualcosa che non ci piace e non vogliamo vedere. Non è stata simpatica a tutti da subito, le sue scelte sono risultate incomprensibili a molti, non le si è perdonato di aver vissuto, di avere “sacrificato”, pagando un prezzo altissimo, la vita familiare sull’altare dell’amore. Eppure quella scelta è quello che le ha permesso di diventare quello che è. Ha trovato il suo riscatto, agli occhi del mondo, perché lei non ha nulla da perdonarsi, nel fare la nonna, sui generis ma nonna, ha trovato qualcuno con cui riempire, in minima parte, il vuoto che la riempie.
Ci sono Viola il bambino e Pardo, c’è Bionda, e c’è Andrea, il suo vecchio collega cieco. Andrea che in questa vicenda ha un ruolo fondamentale, che potrebbe, ma Sara ne è praticamente certa, conoscere qualcosa che le è stato nascosto.
Maurizio con questo dubbio, apre almeno un centinaio di scenari futuri, (non ultimo un accenno, durante l’incontro di ieri sul suo “desiderio”, un fil rouge che unisca le sue storie) mette Sara davanti a qualcosa che potrebbe sconvolgerla togliendo il senso a tutto quello che è stata la sua vita. Lo dico quasi sempre, lo so, ma a mio parere questo è il miglior romanzo su Sara, Maurizio ha dato al tutto un piccolissimo colpo di timone, che potrebbe cambiare completamente la rotta. Come sempre, c’è molto di più, i piani di lettura sono tanti e sfaccettati, godeteveli tutti.

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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