Martedì pomeriggio, intorno alle 18, ora di punta direi. Alla fermata McMahon Monteceneri (per i non milanesi siamo nella primissima periferia, il tram 12 (uno dei due che portano all’ospedale Sacco), si ferma senza un motivo apparente, pochi minuti e il mistero è svelato. Una signora, Chiara (non ho ritenuto di chiedere le generalità complete), in sedia a rotelle vorrebbe salire sul tram, per andare a casa suppongo, la fermata è predisposta per la pedana ma, eh sì un ma ci doveva essere, il conduttore del tram non ha in dotazione l’elenco delle fermate autorizzate (ovviamente è una questione di spazi se le fermate lo siano o no e già qui potremmo aprire una parentesi infinita ma transeat). Giustamente chiama in centrale per sapere se la fermata dove deve scendere Chiara è agibile o meno. Non lo sanno e richiameranno. Tic tac tic tac, i minuti passano i passeggeri si spazientiscono. Finalmente richiamano e no, la fermata non è abilitata ma dopo qualche altro minuto (lo so parliamo di minuti ma far le ore è un attimo), decidono che Chiara potrà scendere alla fermata successiva dove lo spazio c’è.Bene ma non benissimo, perché la pedana, evidentemente mai usata, non scende. Potete immaginare l’imbarazzo di Chiara? Perché se quattro o cinque persone ovviamente solidarizzano e le dicono di non preoccuparsi, il pirla che fa polemica non poteva mancare. Ignorato il pirla si cerca di far funzionare la pedana, arriva un altro tram il cui conducente scende ad aiutare ma ahinoi si rompe un cavetto fondamentale e la pedana non si può utilizzare. Tutto ‘sto pippone per dirvi che noi passeggeri abbiamo “perso” venti minuti, Chiara per fortuna sarà salita, o almeno spero, sulla vettura che seguiva e sarà arrivata a casa, ma io non potevo non fare una riflessione. Se il Comune di Milano
oltre a pensare ai banani in piazza Duomo e a renderla la città più europea d’europa, obbligasse @ATM a fare periodici controlli e dotare i conducenti di tutto quello che gli può servire, se invece di pensare a farsi belli prendendo in considerazione l’ipotesi di un ascensore a lato del duomo perché i disabili possano ammirare le guglie e il panorama (è una vecchia storia che per un po’ è circolata), si rendessero conto che magari gli stessi disabili, le guglie si acconteterebbero di vederle dal basso, potendo arrivarci ai piedi del Duomo, non sarebbe meglio? Quindi miei cari, meno pipponi buonisti su FB e meno chiacchiere, ma segnalazioni ai responsabili, tante pubbliche e private. E no, non sulla propria bacheca, ma sulle bacheche istituzionali.
