Un po’ di relax, quando ci vuole ci vuole

Non so voi, ma dopo tanti anni di costante attaccamento, ultimamente i romanzi col nostro amato Montalbano, non li ho trovati così coinvolgenti. Forse troppa attualità, troppa politica, troppa amarezza dell’autore che si è trasferita sulle pagine. Ho preso Il cuoco dell’Alcyon per abitudine, perchè comunque quando ami un personaggio ci speri e alle volte vedi che la fiducia è ben riposta? Poco importa che in realtà sia un romanzo vecchio di una decina d’anni credo (comunque c’è scritto che qui non si inventa niente), una sceneggiatura che poi non ha visto la luce e che Camilleri ha leggermente risistemato. Scoppiettante, frizzante divertente e vagamente sopra le righe, ma ottimo. Il povero Salvo viene coinvolto addirittura in un’operazione dell’FBI, ma anche mandato in ferie coatte costretto a tingersi i capelli e a cambiare la forma dei baffi. Il commissariato affidato ad un nuovo commissario. Mimì Fazio e Catarella spostati, un delirio, ma uno di quei deliri che ti godi dalla prima all’ultima pagina. Ovviamente pubblicato da Sellerio

Sempre per divertirvi (in modo particolare se siete donne oltre i quaranta e single),prima o dopo Camilleri, leggete Volevo essere una vedova, La Moscardelli, dopo averci raccontato perchè voleva essere una gatta morta e poi andare a letto presto. Dopo averci deliziato con Teresa Papavero in quel di Stangolagalli, ci dice come lei (o almeno il suo alterego di carta), abbia trovato il modo di mettere a tacere quelle mezze frasi, quelle occhiate un po’ così che ti classificano fra le sfigate che nessuno si è preso, senza pensare che forse le sfigate sono quelle che vorrebbero tanto essere vedove perchè un marito ce lo hanno per davvero. Autoironica spietata e soprattutto senza ipocrisia, è una specie di pocket coffee di cui riassaporare il gusto quando (raramente ma capita), ci si sente giù o sole. Il ritorno del sorriso è garantito. In libreria per Einaudi

Orlov

La rete di protezione – Camilleri non delude

Cosa fai se non ci sono ammazzatine, la tua cittadina è invasa da una troupe televisiva che sconvolge i ritmi e tu sei abitudinario come le lancette di un orologio? Se sei il commissario Montalbano potresti decidere di andare a Boccadasse a trovare la tua eterna fidanzata, per esempio. D’altra parte se sei Montalbano sai che il tuo creatore ti metterà i bastoni tra le ruote, mica perché ce l’ha con te, ma perché noi ci divertiamo così e lui lo sa. Ecco un cold case, che non è nemmeno un case se proprio vogliamo essere pignoli, e un problema che riguardando il tuo fraterno vice Augello, diventa quasi familiare. Camilleri al milemillesimo romanzo che ha per protagonista il nostro amato commissario, si scosta un pochino dal solco del giallo vero e proprio, le due vicende che occupano Salvo non richiedono in realtà un grosso lavoro investigativo, ciononostante, il maestro riesce a tenere incollati al romanzo, non usa linguaggi trascinanti, non c’è suspance niente colpi di scena, ma un filo da seguire, un gomitolo da srotolare insieme a Montalbano per capire quanto è grande la rete di protezione. Difficile trovare qualcosa di nuovo da dire, eppure Camilleri ha trovato modo di mostrare un aspetto di Salvo che forse avevamo intuito ma non era mai stato così esplicitato (salvo forse nel Ladro di merendine e ne La danza del gabbiano), l’affetto profondo per i suoi amici, perché Fazio Augello Galluzzo Catarella Adelina eccetera, sono la famiglia di Salvo, la famiglia che ti scegli anche se il sangue non c’entra. Un affetto che scivola nell’amore paterno mai realizzato, che riversa su Salvuzzo Augello, che lo spinge a ignorare regole e procedure – aiutato dal fatto che il “caso” quasi non esiste – per proteggere e scoprire che le reti di protezione, sono spesso invisibili ma invalicabili. Come già ne L’altro capo del filo, Camilleri sempre più si sbilancia facendo affrontare ai suoi personaggi anche e soprattutto temi sociali,un ulteriore “bravo” per l’equilibrio che riesce a imprimere alla narrazione. Buffo che dopo tanti anni in cui Montalbano ha la faccia di Zingaretti, Camilleri continui a descriverlo come lui lo  aveva immaginato, pieno di capelli e con i baffi. PS vette inarrivabili per Catarella che da il meglio di se stesso.

La rete di protezione

Andrea Camilleri

Collana: La memoria
Anno edizione: 2017
Pagine: 304 p., Brossura
  • EAN: 9788838936555