Una vespa gialla del ’74 di nuovo in giro per Milano – Radeschi is back

Prendi un uomo coinvolto suo malgrado in delle morti, minacciato di morte lui stesso, può aspettare di morire o decidere di scomparire. Radeschi Enrico, giovane hacker, giornalista, collaboratore della polizia ad aspettare di morire non ci pensa proprio e quindi scompare. A Milano intanto, molti anni dopo che il nostro eroe è sparito, i delitti continuano a riempire la cronaca, certo quello che viene commesso al Museo del ‘900, in remoto potremmo dire, ad opera di un assassino che lo posta in rete, secondo il vicequestore Loris Sebastiani, per essere risolto ha bisogno che qualcuno si occupi della parte informatica dell’indagine. Roversi (inventore fra l’altro del portale Milano Nera)ha scritto forse il romanzo migliore della serie, è cresciuto in questi anni e la sua evoluzione come scrittore si legge tutta, se già con il precedente – La confraternita delle ossa – aveva strizzato l’occhio a Dan Brown – stavolta non strizza niente, non fa occhiolini e si limita a scrivere un romanzo che davvero non ha nulla da invidiare agli intrighi del citato autore. La trama è complessa e avvincente lascia comunque spazi agli intermezzi di vita del redivivo, dal recupero del Giallone (l’ormai mitica Vespa del 1974), alle visite nella Bassa, sempre una presenza forte che Roversi non manca di menzionare, insieme alla mamma e al babbo
La differenza fondamentale è che se Dan Brown di fondo tocca un tema etico e su quello costruisce la storia, Roversi non scomoda l’etica nè i grandi temi, ma scrive dei gran bei romanzi che si leggono d’un fiato, e ad averne voglia, si imparano anche un bel po’ di cose. E se vi state chiedendo da dove arrivano le cartoline, beh, lo trovate in tutte le librerie di carta o in digitale

E anche Augias dovrebbe forse mollare – de Giovanni in tivù – Quante storie

16807156_1285655564859244_5019747017224832980_nPremesso che ho sempre amato Corrado Augias, non come autore di gialli, francamente noiosetti anche se ben scritti, ma come uomo di cultura, autore di “saggi romanzati” su temi profondi e complessi. Oggi a malincuore devo dire che forse è ora di mollare il colpo, di lasciar stare o se proprio vuole continuare a parlare di libri al grande pubblico della tv, scelga dei collaboratori che siano in grado di fornirle notizie esatte sui libri che presenta. E lo so, ma ormai lo sapete anche voi, quando mi toccano de Giovanni sbarello come se toccassero un membro della famiglia. Ecco dottor Augias, presentare Pane per i Bastardi di Pizzofalcone  (insieme all’ottimo Montanari ma ve ne parlo dopo), è stata un’ottima idea, per mille motivi, primo fra tutti portare alla trasmissione e a Rai replay, un consistente numero di telespettatori, ma per favore parliamone correttamente. I “gialli napoletani” come lei li ha definiti, sono romanzi lievemente più articolati di quelli che lei ha descritto, stiamo parlando di Storie di persone come potrebbe essere il suo vicino di casa, che incidentalmente fanno i poliziotti. Parliamo di 5, o se vogliamo aggiungere il singolo “Il metodo del coccodrillo” 6, romanzi che raccontano le vite sgangherate di gente normale, una donna che nonostante l’amore infinito che prova, non sopporta più il figlio autistico, di un poliziotto accusato ingiustamente di essere colluso con la mafia, che per questa accusa ha perso la moglie e rischiato il rapporto con la figlia, parliamo di un uomo che ha problemi a gestire la rabbia, quanti ne conosciamo, di una donna che non riesce a parlare della sua omosessualità al padre che si aspetta schiere di nipoti. Non vado oltre per non tediare i miei pochi ma amati estimatori, però è di questo che stiamo parlando, è di queste persone che de Giovanni scrive, non di “autentici figli di”. Su Ed Mc Bain non  mi esprimo, e se avesse letto i Bastardi, e tutti i romanzi dell’ 87mo non si sarebbe espresso nemmeno lei. E adesso veniamo velocemente a Montanari, questo suo ultimo Sempre più vicino, non l’ho ancora letto e quindi non posso sapere se lei lo abbia letto o meno, oltre al fatto che ho trovato francamente brutto, usare le provenienze geografiche per fare il giochino del nord sud. Per fortuna sia Montanari che de Giovanni sono due SIGNORI e le hanno salvato la puntata. Ci pensi dottor Augias, non è la prima volta che scivola e la pensione non è poi così brutta come la dipingono.