L’Europa, il vecchio continente, gran bel vecchio fra l’altro. Quello dove dopo Schengen si andava in Costa azzurra, in Spagna o dove volevi fermandoti al cambio, una volta ci rimettevi una volta ci guadagnavi. Poi han voluto l’Unione Europea, e va bene ci sta, ma dove e quando è successo che la Germania potesse decidere quanti litri di latte potevamo vendere? Ma in Germania o in Francia hanno le mucche programmate per fare un tot di latte al giorno? E perchè a un certo punto ci siamo trovati a dover buttare via le arance siciliane, pagando le restanti uno sproposito? Ecco mi sta bene l’euro, mi sta bene che abbiamo un interesse comune, ma deve essere comune, non di pochi. Tanto comunque, e questo forse sfugge, anche se non passi all’ufficio cambio, capita che il pane tu lo paghi 6 euro al kg in Italia e 2 in Francia. Allora ecco, L’Europa che voglio io è un Europa dove nessun paese prevale, dove ognuno produce quel che può e il surplus lo vende a prezzi calmierati a chi ha carenza. Voglio un’Europa in cui nessuno possa decidere che se gira al produttore io devo mangiare un formaggio senza latte, o una birra senza luppolo. E voglio un Europa dove ognuno parli la sua lingua avendo imparato a scuola una lingua comune. Dove l’importante sia l’Uomo. Non le banche. Come dite? L’ha già detto Gaber? Ah già.
