Martin Hewitt Investigatore

Torniamo a scrivere i consigli, che qui ormai, fra dirette di autori recensori blogger (me inclusa eh) o semplici lettori, non ci si sta più dietro.
Del Vecchio Editore ha recuperato un autore vintage, Arthur Morrison. Vissuto a cavallo fra ‘800 e ‘900, ha creato un investigatore decisamente sui generis. Un po’ Sherlock un po’ miss Marple e contemporaneamente del tutto a se stante. Martin Hewitt, dopo aver lavorato con successo per uno studio legale, decide di proseguire l’attività di investigazione in proprio. Non cerca il suo Watson ma un casuale incendio nell’edificio dove ha l’ufficio, durante il quale il suo vicino Brett che fa il giornalista, salva dei documenti importanti, innesca per così dire una sorta di collaborazione.
Il libro è in effetti composto dai racconti/cronaca che Brett fa di alcuni dei casi risolti da Hewitt, come dicevo lo stile di Morrison può ricordare per ambientazione e periodo, sia miss Marple, sia Holmes, a differenza dei due però, non c’è un’investigazione che segue la deduzione, ma la consegna del colpevole alla giustizia. Peraltro il buon Hewitt è, a differenza di Holmes, un signore pacioso e cordiale, senza scatti d’ira e con buona pace di miss Marple, non si sofferma troppo sulla natura umana, concentrandosi esclusivamente sui fatti nudi e crudi. Perfetto per rilassarsi con un giallo “leggero”, nel senso di non trucido, in cui abbandonarsi al lavoro dell’investigatore, senza sforzarsi di seguire trame troppo complicate. Ottimo anche per chi non ha ancora recuperato la concentrazione, perché i casi narrati, sono slegati fra loro, come dei racconti, consentendo una lettura veloce che può essere interrotta e ripresa senza risentirne e restando un piacevole momento di relax.