Laureato in lettere moderne con una tesi sui cantautori, giornalista e opinionista, nonchè autore/interprete di spettacoli teatrali, gran figo se mi permettete una valutazione estetica, possiede una vasta cultura che, lo dice la parola stessa (vabbè più o meno, non siate sempre così pignoli) va coltivata, cosa che lui provvede a fare con curiosità e l’ausilio indispensabile di una mente pronta e lucida. Andrea Scanzi è un giornalista che non risparmia niente e nessuno, lo fa però senza essere fazioso, è caustico ma in linea di massima obbiettivo. In questo piccolo (nel senso di corto), saggio di costume, pubblicato da Rizzoli, prende in esame una serie di personaggi della politica italiana, da Berlusconi a Bersani da Renzi a Salvini passando per Pertini Andreotti e Berlinguer ma non solo. Capitolo a parte per Caponnetto. I ritratti sono precisi e impietosi, spietati (ad esclusione di quelli Berlinguer e Caponnetto direi per ovvie ragioni), anche nel caso di Pertini, l’amatissimo Presidente, racconta, con precisione anche fatti controversi, non rispondenti all’etica moderna, ognuno dei capitoli dedicati ha un suo titolo che posso riportare per dare un’idea di cosa ci sia. D’alema è L’occasione persa, Andreotti La confessione, Renzi Il peggiore e Salvini Il furbo. Da leggere anche se non si amano i saggi, perchè la qualità di essere spietati senza cattiveria è qualità di pochi, se si è di sinistra per ricordarsi quello che si è perso e perchè si è arrivati a Quella roba lì che abbiamo oggi (semicit) e si è di destra perchè una ripassata di storia male non fa. Se poi non si è particolarmente schierati da una parte o dall’altra, è ancor più interessante. Ah, altra cosa interessante, sono le citazioni musicali, puntuali come orologi svizzeri, con una massiccia presenza di Gaber, che è un valore aggiunto
