LA SECONDA VOLTA

Che insomma, per essere solo il 15 di gennaio, di rospi e ranocchietti sul gozzo ne ho già parecchi, ma diventando grande (ahahahah), ho imparato a lasciarli lì per un po', come si fa con le vongole, prima di metterle nel piatto gli si fa spurgare la sabbia, che poi almeno, chi non li dovesse digerire, non potrà dare la colpa a me.                             Quindi vai,un libro che quando lo chiudi, magari non hai chiaro cosa, ma sai che qualcosa ti hanno lasciato. Il titolo è La seconda volta e se mi passate il gioco di parole,è la prima volta che sono felice di vedere che è acquistabile con il bonus cultura o carta del docente.               Detto questo, una doverosa avvertenza, se, anzi facciamo quando, deciderete di leggerlo, prendetevi del tempo, non fatevi fregare dalla bravura dell'autore nel narrare.                                          Prendetevi il tempo per tornare riga dopo riga, negli anni in cui vi porta, per ricordarvi dove eravate cosa facevate e come quello che racconta ha influenzato la vostra vita, nel bene e nel male.                        Non è un modo di dire, perché la storia comincia, anche se indirettamente a metà degli anni '70, quando ogni giorno poteva portare notizie di morti a causa di bombe, scontri armati attentati che se non erano all'ordine del giorno, ci si andava vicini.                                          È in quegli anni che il protagonista entra in Lotta Continua e poi in Lotta Proletaria, per finire in galera (ingiustamente fra l'altro) fino al 1983. A quel punto, per noi che non eravamo impregnati (non è un refuso), di politica, stava cominciando l'era dell'edonismo reganiano.           Finita la paura arrivavano le città da bere, la discomusic e tanti saluti all'impegno, per lui invece, cominciava un viaggio nuovo.             Dalle carceri si evade e come ben sappiamo, in Francia da latitanti, tanto male non si sta, ma lui, grazie anche alla stretta frequentazione con un compagno di lotta, vuole andare a viverlo questo sogno tutto rosso.   Bastasi ci immerge, letteralmente in una Russia che sta a metà fra la fantasia sfrenata degli sceneggiatori e gli embrioni di quelli che poi diventeranno i cosidetti oligarchi.                                   Una realtà di povertà estrema,al punto che se ne sente l'odore,di fedeltà (a volte obbligata a volte meno) al partito, di rabbia e di scoramento.   Un Paese allo sbando in cui puoi fare tutto e il contrario di tutto.    E di tutto succede,l'Unione Sovietica scompare inghiottita dalla Glasnost e dalla Perestroika, il colpo di Stato con cui salì al potere Eltsin e tutto quel che ne è seguito.                                                È un libro storicamente corretto, con poca fantasia, perché l'autore conosce bene ciò di cui racconta non solo per averci vissuto e lavorato (lui dice non per i Servizi Segreti ma io non ci giurerei - scherzo naturalmente) ma per la sua struttura mentale.                          Un racconto puntuale, triste per chi nel sogno ci ha creduto, del degrado di una potenza mondiale, a scapito del popolo.                          Una disamina di come un sogno politico, ma forse sarebbe più corretto chiamarlo col suo nome, un'utopia, si sia disgregato per la pochezza degli uomini.                                                             Un racconto di esseri umani, che a parole sono tutti per l'uguaglianza, ma nei fatti, da qualunque parte stiano, si riducono a mors tua vita mea.    A questo punto potreste chiedermi perché vi consiglio un libro che di sicuro non è divertente.                                           Molto semplicemente perché è necessario, di questi tempi più che mai. Perché in un tempo in cui, in quanto a memoria storica i criceti sono molto più forniti di noi, in cui si urla come degli ossessi "io sono antifascista", riducendo una frase e un sentire sacrosanto a uno slogan senza senso, ringraziando che c'è un Bastasi che lo ha scritto, leggerlo è doveroso.




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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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