GLI OCCHI DELLA NOTTE

Gli occhi della notte di Marina Visentin  (SEM)                                                               

Marina Visentin – Novara – vive e lavora a Milano, laureata in filosofia è traduttrice, consulente editoriale e collabora con varie testate nazionali scrivendo di cinema. Dopo la fiaba noir Biancaneve, ha scritto La donna della pioggia e Cuore di rabbia.

“La polizia brancola nel buio: l’ho sempre trovato un modo cretino di descrivere le indagini. Ben prima di entrare in polizia. Di entrare a far parte di questa schiera di sfigati che nessuno ama. E che però tutti invocano al momento del bisogno. I malviventi odiano i poliziotti, e anche gli amici carabinieri, ben inteso. Odiano le forze dell’ordine. Ci sta. È logico e sensato. Se ti muovi nell’illegalità, perché diavolo dovresti amare qualcuno che è pagato, tanto o poco che sia, per impedirti di fare proprio quel che vuoi fare? Il punto è che anche gli onesti diffidano dei poliziotti. Tendono all’omertà, al silenzio, alla dissimulazione. Tendono a dire bugie, o perlomeno a non dire proprio tutta la verità.”

Milano, fine novembre.  Manca poco a Sant’Ambrogio. Sono le giornate più buie dell’anno e il freddo viscido si attacca alla pelle. Il vicequestore Giulia ferro è  alle prese con una nuova indagine sulla morte di Cinzia, una bambina di 7 anni, scomparsa all’uscita di scuola e ritrovata, dopo due giorni, in un boschetto ai margini del Parco nord. Il dubbio che sia finita nelle mani dei pedofili è forte anche se ci sono già molti sospettati. Il primo è  l’ex marito di una delle maestre, già condannato a suo tempo per violenze domestiche e revengeporn. Il secondo è un tizio bizzarro che si aggira all’uscita di scuola. Il terzo è il padre di Cinzia stesso, una faccia conosciuta della ‘ndrangheta lombarda. Il quarto è il resto della famiglia allargata composta di altre due sorelle e fidanzatini che si alternano di malavoglia a fare da baby sitter a Cinzia.

Anche stavolta, come era già successo in Cuore di rabbia, il vicequestore può contare sull’aiuto del collega Alfio Russo, il famoso battutaro della questura. Giulia lo conosce da tre anni, e anche se non ride alle sue gags sa che non è un cretino e che è affidabile.

È buio.  Piove.  Il luogo del ritrovamento è stato recintato con del nastro bianco e rosso. Sembra  la terra di nessuno ma lo chiamano Parco delle favole.

La bambina è lì da almeno ventiquattr’ore sentenziail medico legale Pannofino.

A trovarla è stata una coppia di coniugi che portava a spasso il cane. La povera bestia si era intestardita a raspare su una valigia rossa da cui spuntava una scarpa. I due, appena  l’hanno vista hanno subito pensato alla bambina scomparsa, si sono spaventati e hanno chiamato il 112.

Se ogni morte è ingiusta, alcune lo sono più di altre.

La piccola è stata piegata in due nel trolley e potrebbero avercela messa quando era ancora viva.

È  morta soffocata e non è stata violentata. È morta per sbaglio? O è stato un errore commesso durante un rapimento?  Non essendo scomparsa da scuola  la preside non vuole rogne e si presta malvolentieri agli interrogatori. No, a scuola non ha mai notato niente di strano. Giusto  di tanto in tanto Cinzia  aveva crisi di pianto, e i genitori dovevano venire a prenderla. L’ultima a vederla è stata la maestra Belli, che  ha segnalato subito l’ex marito come possibile sospettato. Probabilmente per vendicarsi di lui. Uno che fa perdere la pazienza e che ha messo in rete le foto  nude di lei, ma ha un buon alibi.

L’istinto di Giulia funziona a intermittenza in un ginepraio di false piste e, come in tutte le indagini che si rispettano, le prime ventiquattr’ore sono fondamentali. Da quando è tornata a vivere a Milano il suo lavoro è complicato anche dal rapporto di odio-amore con la città e da un passato da dimenticare.

Un personaggio che vede le cose per quel che sono. Una scrittura divertente, concisa, veloce e piacevole che ti piacerebbe anche se non ti interessasse la storia, ma qui ti interessa anche la storia.

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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