FAIRY TALE

Raccontami una storia di paura

No, non è decisamente un caso se oltre ad essere la traduzione del suo nome King è diventato il Re in tutto il mondo. Impossibile da classificare da chiudere in un genere, è horror? Si. È thriller? Si. È noir è fantasy è storico è…Tutto quello che vi viene in mente è! Ha messo la parola fiaba nel titolo e via via che scorrono le pagine, che sono 598 se non erro, ti rendi conto che ha davvero scritto una favola che ha fra gli altri protagonisti le favole, sì quelle che conosciamo tutti, dove ci sono i lupi le fate le streghe gli animali che parlano i nani malefici principi re principesse giganti morti viventi e chi più ne ha più ne metta (perché ne ho citato solo alcuni). Mondi che si incrociano, che trovano il punto di contatto in un diciassettenne che ha già vissuto tanta vita quanta se ne vive nel triplo degli anni e per aver fatto una cosa apparentemente normale, si trova catapultato in un vortice di situazioni dove deve prendere decisioni che potrebbero cambiare il destino di molte, moltissime persone. Come sempre ci sono più piani di lettura, la storia di Charlie, un diciassettenne – e sappiamo che infanzia e adolescenza sono temi molto cari a King – che si incasina un po’ (un po’ tanto a dire il vero), la vita per aver fatto una buona azione, no un’azione logica e normale a pensarci bene, ma non scontata. E poi c’è l’amore per un cane, che voglio vedervi a non innamorarvi e anche gli animali domestici sono un punto fermo nella produzione del re. Poi ci sono le responsabilità, le scelte obbligate, le sfide che a volte sembrano impossibili, quelle che la vita ti butta addosso e sta a te decidere se accettarle o meno.

Il solito libro quindi. No. King è in grado di affrontare gli stessi argomenti declinandoli verrebbe da pensare all’infinito e nei suoi romanzi c’è tutto, tutta la gamma dei sentimenti umani, c’è la bontà la cattiveria l’egoismo e la generosità l’estrema razionalità e la fantasia più sfrenata e sono tutte equamente divise nei vari  (tanti) personaggi che animano le storie e non un buono e un cattivo, esattamente come nella realtà in ognuno c’è del buono e del cattivo e ognuno li tira fuori a seconda delle necessità del momento.

Come ogni volta che si apre un libro del buon vecchio Steve, mettetevi comodi, per almeno un paio di giorni assicuratevi di non avere impegni, preparatevi a qualche attimo, più di qualcuno forse, ad aver paura a fare il tifo a intenerirvi a incazzarvi e poi a commuovervi e…se anche a smettere di trattenere il fiato non ve lo dico. Buon viaggio

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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