
Tre giorni tre al @SalTo2022 e farei prima a scrivere gli amici che NON ho incontrato anziché quelli che ho incrociato, sono riuscita a salutare e i millemila eventi a cui non sono riuscita ad accedere per cause multiple. La prima un momento (lungo) di pigrizia mentale che mi ha impedito di studiare il programma e decidere quali eventi privilegiare a scapito di altri. La seconda, rispetto a ottobre scorso ero in compagnia e avevo una sola intervista in programma, per cui ho preferito la compagnia. Poi aggiungiamo la ricchezza dell’offerta – 1446 eventi – spalmati su 50 sale, dividendo il numero per i giorni, significa 289 incontri al giorno, decidere e selezionare è un’impresa davvero non da poco.
Con questi numeri, e un aumento di oltre il 59 % degli accrediti Stampa per i giornalisti e del 100% dei blogger – più 168000 visitatatori, si è creato un piccolo (ma anche no) problema di organizzazione – spero per la prossima edizione riescano a risolvere, ma ho seri dubbi – Le prenotazioni possibili on line previste sono state 25.000 su 90.000 posti, tornando al numero degli accreditati è palese che sono troppo pochi rispetto a quello che vorrebbe fare chi poi ci dovrebbe scrivere. L’area è davvero grande – anche se gli spazi sono stati ottimizzati – ma per andare da un posto all’altro ci vuole tempo. Se devi fare la fila per entrare nelle sale il tempo “sprecato” nel senso di non utilizzabile, diventa veramente tanto. Ora io mi auguro che la prossima direzione del Salone, prenda in considerazione questo aspetto del problema, che alla fine non è irrisolvibile. I giornalisti delle testate nazionali, televisive o comunque diciamo “di nome”, sono spesso relatori e/o legati professionalmente agli autori nonché accreditati alla Longue (dove si ha la possibilità di posti tranquilli per le interviste le chiacchiere o i momenti di relax), il problema è dei blogger, che sono oggettivamente tantissimi. Allora io dico, per ogni evento, prevedi 5/10/15 posti riservati. Se il blogger non si presenta entro 10 minuti prima dell’inizio, liberi il posto. Non mi sembra una cosa complicatissima no? Certo mi si potrà obiettare che si rischia la “discriminazione” di qualcuno, ma se hai un blog di cucina, e ti piace leggere i gialli, avrai il tuo posto riservato agli eventi legati al tuo ambito e gli altri te li prenoti. Piccola nota personale, senza mettere minimamente in dubbio la serietà di nessuno, se entri come blogger, il marito i due bimbi con passeggino e il cane, magari li puoi lasciare a casa. Come si evince dai numeri sopra, è evidente che meno di un quarto dei posti prenotabili, è decisamente troppo basso.
Rimane il fatto che andare al Salone per tanti non è una gita da fare il sabato o la domenica ma un vero e proprio ritorno a casa, e finalmente liberi dai legacci della, si spera passata pandemia, un’occasione di lavoro che diventa condivisione e vita.

anch’io ho incontrato più amici/conoscenti del solito… saranno stati gli spazi meno affollati e più vivibili o forse il minor uso delle mascherine