L’equazione del cuore

è bella perfino così.

Se avete letto anche solo un post o un articolo di Maurizio de Giovanni, riconoscerete il tratto, ma scordatevi il resto, non c’è noir né giallo in questa storia se non lo scoprire che cosa può fare l’amore. Perché questo è, come da titolo del resto. Una storia che parla d’amore in ogni pagina. Quanto possa essere coinvolgente Maurizio, non c’è bisogno di ricordarlo, ma quanto possa dare oltre al solito, lo si scopre con la caratterizzazione dei termini di questa equazione che diventano un uomo sua figlia suo nipote, e ancora suo genero, la baby sitter di Checco, una donna tradita e tante altre persone. Non è mica una poesia eh, no no, è proprio un’equazione matematica (molto meno romantica di come è nota ovviamente e per giunta anche un po’ romanzata ma secondo me se ne fregano anche i matematici), eppure sorpresa sorpresa, riesce a spiegare perfettamente quel che succede agli esseri umani, le cui esistenze per una ragione o per l’altra si incrociano. Certo che si intersechino la vita di un nonno e un nipote è dato per scontato ma non lo è poi così tanto e sempre. Massimo è un nonno sui generis, vive la sua solitudine accontentandosi di quel rapporto quasi convenzionale che ha con la figlia dopo la morte del collante madre. Sposata e madre a sua volta, vive lontana dall’isola in cui torna solo d’estate con figlio piccolo, ma per il resto i rapporti sono ridotti alla telefonata standard : come va tutto bene? Claudio e Francesco? Bene papà, Claudio lavora tanto e il piccolino è un amore.Tu come stai? Quanti ne conosciamo. Eppure ecco il colpo di teatro, un banale incidente d’auto di figlia e genero, che lo costringe a spostarsi in quel nord di provincia freddo e tanto ostile coi forestieri e lo porta inaspettatamente a conoscere quella figlia che è così diversa da come lui immaginava. Ma soprattutto gli fa capire quanto poco abbia saputo esprimere e ancora di più provare quei sentimenti che si danno per scontati. Questo dice l’equazione, in soldoni, due insiemi che vengono a contatto fra loro anche se poi si allontanano non saranno più gli stessi, avranno in sè qualcosa dell’insieme che hanno toccato e se ci pensate, se vi soffermate a guardare chi siete, non potrete che convenire di essere fatti di tante piccole parti che vi hanno lasciato tutti quelli che avete incontrato. Lo aspettavo da 7 anni questo romanzo, quando Maurizio mi ha parlato di questa idea l’ho amata all’istante, ho cercato la rappresentazione grafica dell’equazione e mi ha affascinata, è bella anche scritt in matematichese, da non crederci. L’ho usata come immagine di copertina, l’ho applicata, ho immaginato come e cosa sarebbe successo, ho aspettato che il seme mettessse una radice e trovasse il vaso in cui sbocciare. La bellezza che ci ho trovato è straziante ma impagabile. Questo più di ogni altro è un romanzo che si leggge col cuore, la copertina che contrariamente al solito vi posto qui sotto, dice tutto. Io, per ragioni personali posso solo dire a quel pesciolino di ricordarsi chi è, di allungare le sue piccole braccia verso chi ha capito come aprire le sue.




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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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