


Seconda tornata di consigli, che non vorrei mettervi ansia ma fra 7 giorni e qualche ora, si aprono i pacchetti. Se trovo il tempo prima dei 7 giorno faccio la terza infornata, non garantisco, ma voi una volta che siete in libreria scatenatevi pure. Ah, va da sé che non sono solo gialli perché leggere è bello sempre. Ri ah, di alcuni libri ho fatto considerazioni di tipo tecnico in altre sedi, non mi sto contraddicendo consigliandoveli, sono semplicemente conscia che molti di quelli che frequentano il blog e magari decidono di seguire i consigli, non sono addetti ai lavori e ovviamente eventuali “difetti” di tipo tecnico, non li noterebbero nemmeno. Era una precisazione necessaria perché non vorrei si pensasse che sono incoerente o peggio che pratico il lecchinaggio. I veleni quando sono strettamente necessari li spargo senza pietà, ma queste non sono recensioni bensì consigli.
Un’autobiografia che mi sento di definire tenera, è quella di Paolo Conticini, se mi permettete la libertà, di quel gran figo di Conticini. Bello è bello, bravo è bravo e credo non ci sia bisogno di ricordare tutti i suoi successi in televisione e in teatro, quello che non si vede è che è una persona deliziosamente semplice (e garantisco che con i nomi di vip che se la tirano riempirei dei bauli), perché sia così lo si scopre leggendo appunto questo racconto che fa della sua vita, la racconta al nonno ormai scomparso che però ha avuto un’importanza fondamentale nella sua infanzia con i fatti e con l’esempio. Il segreto forse è nel titolo HO AMATO TUTTO – ElledibK edizioni – Conticini ammette tutto, di essere stato facilone, non a caso lo chiamavano arruffamondo, uno che non aveva pazienza e si buttava in ogni cosa senza troppo pensarci, eppure da tutto ha saputo trarre insegnamento, ha incamerato e imparato, ammette anche, come è giusto che sia, di essersi a volte trovato al posto giusto nel momento giusto, perché non è mica una vergogna saper approfittare della fortuna se e quando arriva. Leggero e sincero, salta dai provini alle corse in bici di quando era bambino, dalla palestra alle passerelle e ala gratitudine, quella per ogni amico collega o maestro nomini. Una strenna che farà piacere a chi ama le autobiografie ma anche a chi ama l’attore o semplicemente per chi vuole sapere come si scopre di avere un talento.
Episodio n° cinque credo per Vanina Guarasi, la vicequestore palermitana che vive e lavora a Catania. La qualità del giallo è ottima, ma di sapere come inventare trame solide e buone, la Cassar Scalia lo ha dimostrato fin dal primo romanzo, meno scontato riuscire a creare un personaggio a cui i lettori si sono così affezionati. Vanina è incasinata, piena di cose non risolte ma non si piange addosso, al massimo si lascia scappare qualche lacrima davanti a uno dei vecchi film di cui fa collezione, lavora sodo e ha creato quel feeling indispensabile fra i componenti della sua squadra, si fa coccolare quando riesce dall’anziana vicina di casa che la asseconda (meravigliosamente) nella sua passione per il cibo e sta imparando, senza troppa fatica, ad amare Catania e la Muntagna senza dimenticare il suo amore per Palermo. Che poi diciamolo, io lo consiglio perché è l‘ultimo uscito, ma nulla vieta se il destinatario del dono non la conosce, di regalare il primo e lasciare che si affezioni dall’inizio. – IL TALENTO DEL CAPPELLANO – Einaudi Editore
Il terzo consiglio è per chi ama lo sport, dopo La cena degli dei, Marino Bartoletti aveva ancora troppi personaggi (per noi) e amici (per lui) da ricordare e omaggiare. Anche qui come detto prima, il consiglio è doppio, nel senso che se non è stato letto, come strenna vale anche La cena. È una specie di favola in cui Enzo Ferrari, personaggio bello tosto da vivo, non perde il piglio nemmeno in paradiso e briga per incontrare in circostanze particolare studiate ad hoc, personaggi che hanno fatto parte della sua vita o che avrebbe voluto aver incontrato e conosciuto. IL RITORNO DEGLI DEI – Gallucci Editore è un modo come dicevo all’inizio, per ricordare uomini e donne che ahimé hanno lasciato questo mondo probabilmente troppo presto (lasciando tanto di loro, persone che abbiamo amato per le loro imprese sportive e non) evitate solo di regalarlo a chi è amante del genere giallo non sto a spiegare ma state sulla fiducia, a meno che la stessa persona non sia un fan sfegatato dell’autore o una persona che ama le favole in cui si sa si possono incontrare gli unicorni e risentire per esempio, l’irresistibile risata della Pelloni (giusto per dirne una).
