di Cristina Cassar Scalia

Difficile parlare di Cristina Cassar Scalia, come con tutti gli autori seriali bravi, si rischia di cadere nella banalità più assoluta. Non mi sento di dire che è cresciuta come autrice per il semplice motivo che Vanina e i suoi compagni di squadra erano perfettamente delineati già nel primo romanzo e indubbiamente era chiaro che la ragazza aveva il talento necessario per inventarsi delle trame “poliziesche” assolutamente perfette. Crimine e Sicilia è un binomio che quasi inevitabilmente si riassume in una parola, ovviamente mafia, ma la particolare sensibilità dell’autrice è riuscita a darci una visione diversa, Vanina è un poliziotto a cui la mafia ha tolto tanto, troppo e quella perdita l’ha cambiata dentro, le ha svelato qualcosa di sé stessa che forse non immaginava e nello stesso tempo ha cementato il suo senso di giustizia, spingendola a diventare un mastino. Ma come spesso accade quel che si vede è ben diverso o almeno fuorviante rispetto alla verità, Ha lasciato l’antimafia ha lasciato il suo uomo (dopo avergli salvato la vita) e ha lasciato la sua Palermo per trovarsi anche lei sotto scorta a causa di una palese – anche se lei non è convinta – minaccia mafiosa. Insopportabile per un’anima libera eppure quel mastino, quella donna (di cui la Cassar Scalia apposta non ha mai dato descrizioni fisiche) che non si ferma davanti a nulla, che vive la sua solitudine come un comodo nido, scopre grazie a questa forzata clausura il calore dell’affetto, quello da cui rifugge o tenta di farlo. Quello sincero dei suoi uomini che vanno ben oltre quello che il dovere imporrebbe, quello di Paolo che ancora la ama e sa di essere amato, quello di Bettina, la sua anziana ma vivacissima padrona di casa che si adegua senza un plissè a diventare un ulteriore pezzo della scorta con l’auto imposta mansione di vivandiera. E poi quello di Federico, l’uomo che ha sposato la madre, quello che lei ha sempre considerato un po’ un usurpatore e tenuto a distanza, che invece la ama teneramente come il padre di cui ha preso il posto accanto alla madre. Senza dimenticare Patané, l’anziano commissario che è praticamente rientrato in servizio. Una donna, una poliziotta che romanzo dopo romanzo conquista i lettori che ancora non la conoscono e si installa sempre più saldamente nel cuore di chi la segue dall’inizio. Cristina Cassar Scalia, figlia di una terra così speciale come la Sicilia, ci restituisce, anche grazie alle descrizioni dei piatti tipici ( ebbene sì, i poliziotti italiani escluso forse Rocco Schiavone, mangiano di gusto e bene), tutto il calore un po’ nascosto di chi è nato su un’isola, lo fa con la classe di un’autrice di gran calibro, senza far mancare qualche sorriso ma tenendo il lettore sul pezzo con passione.
Stile Libero Bigpp. 328€ 18,50ISBN 9788806247447
- 19 maggio 2021Cristina Cassar ScaliaOnline – L’autrice presenta il suo libro L’uomo del porto in diretta streaming sulla pagina facebook della Libreria Covo della Ladra – Ladra di Libri, alle ore 18.30.
