







8 come le renne di Babbo Natale, oggi non consiglio libri ma autori. Poche righe per ciascuno, naturalmente do per scontato che siccome sono nomi grossi (altri ne seguiranno) li conosciate e li abbiate letti, ma una ripassata male non fa. Mi accorgo che sono tutti autori gialli e noir, vabbè, oggi va così. Hop hop che le librerie sono aperte.
Cometa: porta con sé Maurizio de Giovanni, i suoi romanzi, siano i seriali o i singoli, sono poesia, sono immersioni nelle anime e nei pensieri. Il noir è solo il mezzo che ha scelto per portarci davanti a uno specchio magico, dove volenti o nolenti, vediamo chi siamo al di là di quello che crediamo.
Ballerina: alla sua redine è attaccata Rosa Teruzzi, la sua scrittura gentile, la bravura nell’architettare storie, la semplicità con cui esalta (senza darne l’impressione) le donne, con il rispetto dovuto, la rendono una delle autrici che dopo il primo libro entrano nel cuore e ci restano ben salde insieme alle sue protagoniste.
Fulmine colpisce con Massimo Carlotto, illumina e poi brucia, noir puro, non ci sono sbavature nei romanzi (ma l’avete visto in tv L’Alligatore?), scrive senza fronzoli colpisce e come suol dirsi, non fa prigionieri. Qui volendo potrei sbilanciarmi e fare anche qualche titolo, anzi lo faccio con quello che personalmente amo di più, L’oscura immensità della morte, ma sto facendo un torto all’autore perché fidatevi, non si può leggerlo e rimanere gli stessi.
Donnola (traduzione orrida ma non è colpa mia), vi porta i romanzi di Pierluigi Porazzi. Anche lui di difficile definizione, qualcuno più decisamente nero, altri più gialli ma anche fantascienza. Preciso come un bisturi non c’è una parola che non sia necessaria. Trame perfette, colpi di scena calibrati con precisione da gioielliere. Non può mancare nelle librerie di chi ama il genere.
Freccia, a lei affido Antonio Manzini, come gli altri consigliati non ha alcun bisogno di introduzioni o presentazioni. Che scriva di Schiavone facendoci ridere e piangere, che scriva altre storie facendoci provare tutte le emozioni possibili, prendere in mano un suo libro è come avvolgersi in un plaid di cachemire in una giornata fredda. E come disse Forrest Gump, su questo argomento non ho altro da aggiungere.
Saltarello chi mai può portare se non Marco Malvaldi? Un folletto lungo lungo con dei neuroni che saltano appunto da una parte all’altra, come degli stambecchi capaci di non vacillare neanche atterrando in spazi impossibili. Da un bar di Pineta alla chimica al cibo alla filologia. Per restare nell’ambito dei paragoni, presente una birra ghiacciata in un giorno di luglio con 35 gradi all’ombra. Ecco la goduria con i suoi libri è quella.
Donato invece di un autore trasporta addirittura una Casa Editrice, piccolina ma tosta, tutta al femminile con una selezione che va dal vintage ai temi più delicati con autrici decisamente diverse dal mainstream. Cercate Edizioni Le Assassine, scommettiamo che poi mi ringraziate?
Cupido porta con sé l’autore più lontano dall’idea di romanticismo, ma chi lo porta lo porta, Francesco Recami è una garanzia per chi ama lo humor inglese, il politicamente scorretto l’arguzia sottile e pungente. Una piccola vespa che punge ma non provoca danni, semina paradossi come i contadini fanno coi pomodori e ogni pianta è piena di frutti deliziosi.
