Lo so, siete abituati al fatto che più o meno si parla sempre di libri, ma siccome libri e librerie in questi giorni sono inflazionato come argomento, faccio qualche riflessione spaziando qua e là.
Oggi è l’anniversario del mio miracolo personale, costole vertebre naso mano e caviglia rotte, 200 e rotti punti di sutura sparsi, un finestrino tolto dalla faccia con le pinzette, ed ero quella che stava meglio, a parte il figlio di puttana ubriaco che ci è venuto addosso, ma vabbè. Dice ma che c’entra? C’entra perché, a seguito di una conversazione, ho messo a fuoco due o tre cose che confermano le teorie che mi accompagnano da una vita. La prima è che i millemila morti (e ne parlo con tutto il rispetto per il dolore dei loro cari), se anche non ci fosse stata la pandemia provocata dal covid19, sarebbero mancati esattamente nello stesso momento, per un incidente un ictus un infarto la caduta di un aereo un albero in testa uno squalo troppo vicino a riva in Australia. Solo che non lo avremmo saputo, semplicemente sarebbe stato un fatto personale di chi era coinvolto. Per conferma, senza nulla togliere alla gravità del momento, fare una ricerca seria, sui morti quotidiani, imparare a fare calcoli statistici elementari e poi paragonarli.
Nel 1988, non era il mio momento evidentemente, ecco il link.
Ieri parlavo con una persona che ha dei nipoti, sugli otto anni, un’età importante, (ma attenzione anche ai più piccoli, intorno ai 4 o 5) in cui si formano le persone, ecco forse non tornerà tutto come prima, ma ho pensato che forse la speranza sta proprio in questi bambini che quando saranno adulti, avranno fra i ricordi più cari le visite se possibili o le video chiamate coi nonni, l’ossessiva ripetizione del mantra che ci vuole buonsenso, che proteggere gli altri equivale a proteggere noi stessi (imparando quindi la vera solidarietà) e si comporteranno di conseguenza.
Quindi un consiglio (non richiesto ma che mi frega), care mamme papà nonne/i zie e chiunque abbia a che fare con loro, state attenti a cosa fate, dite e fate passare nelle testoline dei vostri ragazzi, ricordatevi che sono spugne, assorbono tutto ma tutto, quello che diciamo e quello che non diciamo, ma soprattutto quello che facciamo. Forse è questo il momento e l’unico modo che noi grandi, abbiamo di trarre vantaggio da questo gran casino. Fare sì che il domani sia un posto migliore per tutti. Per noi tornerà una normalità che sarà più o meno come prima, ma davvero potremo lasciare qualcosa di grande ai nostri ragazzi.
Forse questa “prova”, con questa impreparazione (di tutti), è il modo con cui il mondo ci sta dando la possibilità di cambiare il dopo. Non si scappa al destino, ma assecondarlo può cambiare tutto. Non è cosa da poco sapete.
