Il mio #SalTo19


Come prima cosa mi corre l’obbligo di ringraziare Mangialibri, perchè se è vero che gli editori prestano attenzione anche ai piccoli blog come questo, leggere scrivere ed essere parte di uno dei maggiori siti dedicati al settore è una medaglia prestigiosa di cui sono fierissima e orgogliosa. Il Salone è come sempre una specie di delirio felice, si corre come dei dannati per ascoltare qualcuno, per seguire un evento fare un’intervista, si stringono rapporti ci si incontra, si scoprono nuovi autori, si rinsaldano legami. Per me in particolare è occasione felice di abbracciare persone con cui per un anno ho dei proficui scambi e dei tremendi scazzi via social, vi assicuro che quegli abbracci sono la conferma che gli “amici” che ti sei e che ti hanno scelta, sono persone che meritano la tua stima. Dei libri visti presi recensiti e che recensirò, ne parleremo ovviamente, adesso, detto della parte umana, passiamo alla parte materiale. A Lagioia povero amore, per quanto riguarda l’evento, va solo fatto tanto di cappello, ospiti relatori autori (vabbè c’è stato il piccolo casino con la Altacosa lì, ma non è colpa sua, la politica dovrebbe star fuori dalle balle, TUTTA), tutto di prim’ordine, ma per quanto ce la metta tutta,l’organizzazione pratica, spicciola, quella non è cosa sua. Ottimo il nuovo padiglione, se escludiamo il fatto di doversi fare un tunnel che pareva infinito, ha il vantaggio di essere grande pieno di luce con raggruppate le CE più grosse, il che rende il tutto meno claustrofobico, rovescio della medaglia, ti perdi un sacco di cose, di stand e di eventi, magari minori ma comunque interessanti. Ci sarebbero anche un sacco di considerazioni personali, ma suppongo interessino poco e le SalTo. Una sola domanda mi porterò dietro probabilmente a vita. Perchè ci fosse uno stand enorme (bellissimo tra l’altro) chiamato Sharja (che è uno dei 7 emirati), in cui tutti parlavano solo arabo, hanno fatto un mucchio di incontri, rigorosamente in arabo. Credo parlassero di libri di cultura e cose belle, ma detto fra noi, quanti dei visitatori potevano parlare l’arabo? Mah

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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