Le parole di Sara

Due donne si parlano con gli occhi. Conoscono il linguaggio del corpo e per loro la verità è scritta sulle facce degli altri. Entrambe hanno imparato a non sottovalutare le conseguenze dell’amore. Sara Morozzi l’ha capito molto presto, Teresa Pandolfi troppo tardi. Diverse come il giorno e la notte, sono cresciute insieme: colleghe, amiche, avversarie leali presso una delle più segrete unità dei Servizi. Così inizia la quarta di copertina, e benchè ci sia molto molto di più, direi che dà esattamente la misura di quello che de Giovanni ha messo in questo secondo romanzo che vede protagonista Sara. – In realtà, almeno a mio parere, può essere utile leggere o rileggere prima, Sara che aspetta, pubblicato sempre da Rizzoli nella raccolta Sbirre, che è stato inserito alla fine del romanzo –
Detto questo, il perchè Teresa scopra le conseguenze dell'amore, lo capite leggendo il romanzo, io mi concentro su Sara. Siccome la trama, pur eccellente come sempre, non è quello che cerco in de Giovanni, basti dire velocemente che la scomparsa, apparentemente volontaria, di un ricercatore universitario che sta facendo uno stage all’Unità dei Servizi, si rivelerà invece qualcosa di molto più complesso e crudele.
Sara dicevo, l’abbiamo incontrata in una circostanza terribile, la morte del figlio, e poco importa che per motivi diversi fossero esclusi uno dalla vita dell’altra, era carne della sua carne ed è morto. Un incidente ha tolto a Sara qualunque possibilità di riavvicinamento e a Viola, giovane fotografa, il padre del bambino che sta per nascere. Paradossalmente quella morte ha avuto l’effetto di riportare Sara alla vita, di spingerla a combattere i suoi demoni; la nascita del nipote è quasi una catarsi per tutto il dolore che ha scelto di provare e provocare, abbandonando il figlio quando forse avrebbe avuto più bisogno di lei, e quello per la perdita dell’uomo per cui ha lasciato tutto e col quale ha vissuto in simbiosi. Sara, implacabile nel fare quello che la giustizia non può, quasi ci trasmettesse la sua abilità nell’esercizio della prossemica, si mostra poco per volta per quello che è: una donna che non ha perso la capacità di essere amorevole, pronta a mentire per proteggere o almeno tentare di farlo, chi dalla verità potrebbe essere distrutto. de Giovanni ci rivela parola dopo parola, gesto dopo gesto, che la donna invisibile al mondo, a modo suo, sa come farsi vedere quando è necessario esserci. Ma d’altra parte che ve lo dico a fare, Ogni personaggio che esce dalla penna del partenopeo, entra dritto nel cuore dei suoi lettori e ci mette profonde radici, Sara non fa eccezione.

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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