Lo inizi e ti viene da ridere, ti sembra di essere in una sceneggiatura dei Monty Python, non è possibile che la sfiga sia così accanita. Poi ti rendi conto che stai leggendo la descrizione di una tragedia e ti chiedi come cavolo sia possibile che ti scappasse da ridere. La storia continua e vai avanti senza più pensare. Fedele al suo nome questo signore francese usa le parole come un pittore per imprimere sulla carta anzichè sulla tela, ogni sfaccettatura possibile e immaginabile dei suoi personaggi. Alcuni orribili, talmente sporchi da farti rivalutare la dignità dello scarabeo stercorario, altri profondi come abissi insondabili (che però lui riesce a sondare), altri che non riesci a inquadrare. Ma gli uni e gli altri ti attanagliano senza tregua, macini riga dopo riga facendo il tifo, diventi giudice e contemporaneamente avvocato dell’accusa e della difesa. Notevole anche lo spirito “femminista” anche se il termine non è quello giusto. Le donne sono le vere protagoniste dei romanzi di Lemaitre, ci sono tutte quelle che si possono immaginare, dalla santa alla puttana, ognuna cl suo vissuto, ognuna specchio di una parte di noi. In una parola, imperdibile.
