Dice: è la morte sua. Quella del tortellino è evidentemente nel brodo

Primo romanzo (pubblicato da una CE importante (i precedenti me li sono persi, chiedo scusa e cercherò di rimediare), di Filippo Venturi che di suo è un ristoratore, o meglio un oste, bolognese e come tale un po’ fissato. Non è che gliene puoi fare una colpa, è una cosa genetica. Il protagonista del suo romanzo è a sua volta un oste,
e chi ama i gialli non può fare a meno di pensare a Massimo, il barrista di Pineta. Lui, il toscano, dopo le 11 del mattino si rifiuta di servire i cappuccini, da Emilio Zucchini detto Zucca, scordatevi di mangiare i tortellini al pomodoro. Il tortellino, come da titolo, muore nel brodo e non si deroga – a dire il vero, durante la presentazione di sabato a Milano, sulla Terrazza Red Bull, lo stesso autore ha dichiarato (secondo me incautamente), che al limite limite, si può osare con la panna, ovviamente dissento moltissimo -. Detto questo comunque, parliamo del libro, ne succedono di ogni, una concentrazione di sfighe come capita raramente, cioè dai, due di loro che decidono di approfittare di uno sciopero, per rapinare la stessa filiale della stessa banca alla stessa ora dello stesso giorno, ce ne vuole eh, e il povero Zucchini che, per fortuna, assiste inconsapevole a qualcosa di fondamentale per la soluzione del caso, che non è la rapina ma il rapimento conseguente della sua figlioccia (il come ne consegue ve lo scoprite leggendo il romanzo), ma naturalmente non viene creduto e rischia di brutto. D’altra parte, lo sapeva, non gli veniva la sfoglia come avrebbe dovuto, e si sa che i presagi sono importanti. Ok, non è il capolavoro dell’anno, c’è forse qualcosina da limare, ma davvero è scritto bene, è rocambolesco quanto basta e le esagerate coincidenze che si susseguono, alla fine non sembrano nemmeno tanto esagerate, perchè Venturi le mette insieme un pezzetto alla volta, fino a farti pensare che in fondo, sono perfettamente plausibili. E come dico sempre, se un romanzo si fa leggere in un paio di giorni lavorativi, vuol dire che dei meriti li ha. Ti aspettiamo al prossimo, certi che sarà un altro bel libro con cui passare qualche piacevole ora.

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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