Lo stupore della notte – è tornato Piergiogio Pulixi

Sì lo so che ormai lo avete letto, è uscito da una settimana figurati se voi maniaci che frequentate questa pagina non ve lo siete bevuto divorato e qualcuno fatto in vena, ma io ve ne devo parlare lo stesso. Allora dicevamo, Pulixi lo conosciamo, è uno che col noir intimistico (di Vito Strega) o quello più spietato e pulp (di Biagio Mazzeo), o anche con quel delizioso personaggio femminile che ci ha presentato un po’ di striscio (Carla Rame), ci va a braccetto e lo porta dove vuole ma stavolta definirlo noir o thriller o comunque definirlo, sarebbe riduttivo. Una Storia tesa tesa (vi dico solo che per qualche giorno ho temuto che lo chiamassero i carabinieri o la polizia). Una Storia che insinua la paura nella mente del lettore, lo fa con una sottigliezza narrativa (che forse immagino ma è il bello dei libri), portandolo nei casermoni popolari occupati, nelle piazze che punteggiano la circonvallazione di Milano e poi via via fino alle lussuose terrazze vista Duomo o ai locali della primissima periferia. Insinua la paura dicevo, perchè in quegli appartamenti occupati, nelle moschee clandestine che abbiamo (noi che a Milano ci viviamo), sotto casa, il più delle volte senza saperlo, agli immigrati musulmani integrati, si mescolano uomini e donne che odiano in silenzio, che aspettano solo il momento di poter sterminare quella gente che ha prodotto e venduto le bombe che hanno straziato i loro figli, fratelli, vicini di casa. Una paura che Rosa Lopez, dirigente dell’antiterrorismo tenta di arginare, agendo nel silenzio come fa il nemico, una donna che chi ha già conosciuto non dimenticherà e chi ancora non la conosce, non potrà fare a meno di amare. Il romanzo, perchè questo è, lo ripeto, un romanzo a tutto tondo, mi ha fatto pensare ad autori come Forsyth Ludlum Follett, quelli dello Sciacallo per capirci, quelli che ti tenevano inchiodato. Lo so che molti non sanno di chi sto parlando, avete ragione (si fa per dire), è roba vecchia, ma è di quella che a distanza di venti trent’anni, chiunque ami la lettura riconosce come classici in ogni parte del mondo. Niente, mi fermo qui perchè dovrei parlarvi del Lovers Hotel, di una storiaccia legata alla ‘ndrangheta e della favolosa play list creata per accompagnare il romanzo, che non è una novità, lo hanno già fatto Carlotto, in qualche modo de Giovanni e Michael Connelly, ma rimane una gran figata. PS, per ascoltarla andate su spotifay e cercate #Lostoporedellanotte volendo esagerare, potreste anche stappare una Lopez

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Autore: Coleichelegge

Innamorata perennemente incazzata politicamente scorretta inesorabilmente libera

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