Un noto avvocato suicida in una città piccola come Udine fa scalpore, l’ispettore Cavalieri esce dal sonno con il pensiero diviso fra l’avvocato morto e gli esami clinici che deve ritirare, il possibile esito lo preoccupa molto più del lavoro. Il suicida lascia una moglie (una seconda moglie) e un figlio a cui in un biglietto, imputa in qualche modo la sua decisione di togliersi la vita, figlio che fra le altre cose è stato compagno di liceo dell’ispettore. Dopo l’avvocato altri suicidi, tutti apparentemente senza ragioni, iniziano a far pensare all’ispettore che forse non siano quello che sembrano. Il nuovo noir di Pierluigi Porazzi, scritto a quattro mani con Massimo Campazzo, si focalizza su un tema che oggi è particolarmente sentito (e aggiungerei fuori controllo nonostante tutto). Il bullismo e le conseguenze che possono scaturire da quei semplici gesti che fanno i ragazzi. Vittime e carnefici che si ritrovano coinvolti in storie dolorose senza sapere, perché le radici dei fiori, velenosi o meno che siano, restano in profondità al punto da essere dimenticate. Un giallo intrecciato perfettamente con indizi che si accavallano e portano il lettore a cambiare idea ad ogni pagina, un thriller che entra in profondità nella testa e nei cuori dei protagonisti. Oltre alla bravura dei due, vi segnalo che parte del ricavato, sarà devoluto in beneficenza a Udinese per la vita, una Onlus che da 19 anni si occupa di sovvenzionare opere a trecentosessanta gradi, dall’acquisto di attrezzature sportive a quelle mediche. Insomma un regalo doppio da farsi e da fare. Perché non è mai tardi per regalarsi emozioni
